La Confederazione Cacciatori Toscani sulla questione dei capanni da caccia, è necessaria maggiore chiarezza ed eventualmente colmare le lacune normative.
I fatti: una sentenza della Corte Costituzionale ha cassato la legge della Regione Veneto sugli appostamenti fissi mettendo a repentaglio anche quelli di altre regioni. La Confederazione e le associazioni che vi aderiscono si sono attivate presso le istituzioni e le forze politiche tutte, ottenendo dalla Regione Toscana una legge, approvata all’unanimità, che definisce in dettaglio le caratteristiche che gli appostamenti debbono rispettare per evitare di incorrere nella necessità di disporre dei permessi previsti per le costruzioni edilizie. Il Governo, nella seduta del Consiglio dei Ministri del 27 dicembre scorso, ha deliberato di non osservare la legge toscana, che quindi è oggi pienamente legittima e vigente. A cosa si riferisce dunque il consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia Santini, quando, a proposito del provvedimento predisposto dalla regione e da lui stesso votato dice che la Regione “…invece di salvaguardare i cacciatori ha creato un vero e proprio conflitto di attribuzioni tra Stato e Regione che si è concluso, inevitabilmente con il prevalere del primo sulla seconda?”.
Serve certamente un adeguamento delle normative nazionali, decisamente lacunose sul tema; sono utili le proroghe alle scadenze indicate dalla legge regionale, e dunque apprezzabile l’impegno profuso in questa direzione; tuttavia chiarezza vuole che non si diffondano notizie destituite di fondamento e inutili allarmismi, tanto più difficili da comprendere se provenienti da chi alla legge toscana ha portato il proprio contributo e dato il proprio assenso. Ancora meno comprensibile che ad affannarsi nel tentativo di “smontare” una norma che salvaguarda i cacciatori siano associazioni venatorie come la Libera caccia, che sembra proprio voglia rubare il mestiere al fronte anticaccia.
CCT - Confederația Vânătorilor Toscani
(Federcaccia - Arcicaccia - ANUU)
(1 martie 2014)