Gli autori della lettera
In Abruzzo, Francesco Triozzi (rappresentante ANCI) e Humberto Elio Roberto Di Sabatino (rappresentante Provincia di Teramo), entrambi componenti del Comitato di Gestione dell’ATC Vomano Fino hanno scritto alla Regione Abruzzo riguardo alla surreale gestione del contenzioso riguardante la squadra Lotaresco 2006.
La missiva
Questa la lettera: “Egregio Presidente Marsilio,Le scriviamo pubblicamente per esprimere profonda preoccupazione e indignazione riguardo alla gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia Vomano-Fino, che da tempo è oggetto di gravi irregolarità amministrative e di una palese inosservanza delle sentenze del TAR Abruzzo. Nel 2023, la squadra “Lotaresco 2006” è stata regolarmente censita per il distretto A9. Tuttavia, lo stesso distretto è stato assegnato anche a una seconda squadra con lo stesso nome, generando un contenzioso che il TAR ha risolto con la sentenza n. 504/2024, riconoscendo il diritto di priorità alla squadra originaria. Nonostante ciò, l’ATC Vomano-Fino ha ignorato tale pronuncia, costringendo il vincitore a un nuovo ricorso, culminato nella sentenza di ottemperanza del 4 settembre 2025. Questa situazione non è solo una questione venatoria, ma una crisi di legalità e trasparenza. La Regione Abruzzo, ente vigilante, ha finora mantenuto un silenzio che rischia di essere interpretato come complicità o indifferenza. La nota ufficiale del Dipartimento Agricoltura (prot. 0363197/25) ha evidenziato l’inadempienza del Presidente dell’ATC, Franco Porrini, e ha richiesto chiarimenti che non sono mai arrivati”.
Le richieste
“Presidente, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni si fonda sul rispetto delle regole e sull’imparzialità degli enti pubblici. L’ATC Vomano-Fino, come denunciato dai noi componenti del COGES, ha mostrato gravi criticità: delibere approvate senza votazione, documentazione non consegnata, atteggiamenti non consoni e frasi irriguardose verso gli Uffici Regionali. Le chiediamo, pertanto, in uno spirito di collaborazione tra enti istituzionali, di intervenire con decisione:
* Attivando i poteri sostitutivi della Regione per garantire l’esecuzione delle sentenze.
* Valutando il commissariamento dell’ATC Vomano-Fino.
* Ripristinando la legalità e la trasparenza nella gestione venatoria.
La caccia, come ogni attività regolata, deve fondarsi su regole certe e su istituzioni credibili. Quando queste vengono meno, è la dignità stessa delle istituzioni a essere messa in discussione”.