Cosa è successo pochi giorni fa
Tre lettere che i cacciatori conoscono molto bene, purtroppo: in Valsugana sono tornati in azione gli estremisti di ALF, acronimo che sta a indicare l’Animal Liberation Front, realtà che esiste da mezzo secolo e che prende di mira con azioni eclatanti il mondo venatorio. Lo sanno bene i proprietari dei 6 capanni distrutti da questi attivisti, per la precisione nei comuni di Grigno e di Ospedaletto.
Il pensiero di Stefano Castellani
ALF ha seminato il panico nei boschi in piena notte, ma soltanto all’alba si è potuto scoprire quanto successo. Stefano Castellani, tra i giovani cacciatori più seguiti sui social, ha voluto condividere con la redazione di Caccia Passione il suo pensiero su questa triste vicenda: “Sarà che questa volta la notizia mi è arrivata direttamente da un amico, sarà che è l’ennesimo atto di vandalismo ai danni dei cacciatori, sarà che… È incredibile come in un momento storico delicato come questo, dove si parla tanto di tolleranza e rispetto verso il prossimo, si debba assistere quotidianamente ad atteggiamenti discriminatori (ed intimidatori) nei confronti di chi ha scelto di continuare a portare avanti una tradizione millenaria come la Caccia“.
Le “colpe” dei cacciatori
Castellani ha aggiunto: “Spesso questi atteggiamenti passano in secondo piano ma posso assicurarvi che, soprattutto nel mondo social, i cacciatori vengono continuamente insultati, minacciati e discriminati: auguri di morte, malattie ed invocazione di questo benedetto “karma” che vorrebbero fosse a senso unico, sono solo alcuni dei temi che più spesso vengono citati. Ebbene, i destinatari sono sempre e solo i cacciatori, coloro i quali esercitano – nel rispetto della legge – l’attività venatoria. Etichettata come “anacronistica”, inutile e mero divertimento, la Caccia oggi non è ben vista da quella fetta di popolazione che poco sa cosa sia realmente il mondo venatorio e cosa significhi effettivamente essere cacciatore”.
Libertà di scelta e rispetto
Infine, un’amara constatazione:“Ognuno può avere la sua idea, può vivere come meglio crede e coltivare le proprie passioni ma sempre nel rispetto della libertà di scelta altrui laddove questa sia legittima. In conclusione, oggi aver scelto di essere Cacciatore sembrerebbe rappresentare una condanna a priori e questo è inammissibile in una società che si reputa liberale“.





































