Quadri normativi mutati
Con il voto di ieri alla Camera dei Deputati è stato formalizzato l’avvio del processo legislativo per la modifica dello status di protezione del lupo. Tale approvazione, collegata alla Legge di Delegazione Europea, rappresenta un passaggio fondamentale e necessario nell’iter parlamentare per dotare il Paese di strumenti di gestione della fauna selvatica più aderenti alla realtà, in ottemperanza ai mutati quadri normativi internazionali.
Il significato del voto alla Camera
Il voto della Camera sancisce formalmente l’accettazione del principio che l’attuale status di protezione rigorosa del lupo deve essere rivisto, in linea con le recenti indicazioni e discussioni a livello europeo. Utilizzando la Legge di Delegazione Europea come veicolo, il Parlamento riconosce la necessità di allineare rapidamente la normativa nazionale con le evoluzioni del diritto europeo e internazionale, aprendo alla possibilità di una gestione più flessibile. Viene riconosciuta l’urgenza di affrontare con strumenti di gestione efficaci l’impatto economico delle predazioni sugli allevamenti e le crescenti preoccupazioni per la sicurezza pubblica legate alla diffusione della specie.
Il passaggio al Senato
Con l’approvazione della Camera, la disposizione, parte del più ampio provvedimento legislativo, passa ora al Senato della Repubblica per la sua seconda lettura e approvazione definitiva. L’approvazione al Senato concluderà l’iter parlamentare della legge, permettendo al Governo di procedere con i decreti legislativi necessari per attuare le disposizioni e consentendo l’implementazione dei piani di gestione territoriali. Il completamento di questo processo fornirà il quadro normativo aggiornato richiesto per una gestione equilibrata e scientifica del lupo, ponendo le basi per una coesistenza che non penalizzi le attività zootecniche vitali. Un emendamento proposto dall’On. Lucrezia Mantovani di FdI ha di fatto rimosso il vincolo dei 30 giorni per l’attuazione pratica del declassamento del lupo. Il termine ultimo per il Ministero dell’ambiente resta fissato al 2027 ma, se vi fosse la volontà politica, questo potrebbe avvenire anche entro breve (fonte: AB – Agrivenatoria Biodiversitalia).



































