Le parole di Sparvoli
La questione delle aziende faunistico venatorie ha diviso ulteriormente il mondo della caccia. In particolare, Libera Caccia e Arci Caccia sono ai ferri corti in questi ultimi giorni del 2025, come confermato dalla nota di Paolo Sparvoli, presidente di ANLC. Ecco le sue parole: “Purtroppo, la Libera Caccia deve dare il triste annuncio che la Caccia Sociale è morta! Ma, attenzione, va subito precisato che non si è trattato di un decesso dovuto a cause naturali né, come si potrebbe immaginare, all’intervento massiccio delle forze anticaccia. No, la Caccia Sociale è stata colpita a morte dal fuoco “amico” aperto circa tre anni e mezzo fa con la costituzione dell’Associazione delle imprese faunistico-venatorie dal nome accattivante di AB (Agrivenatoria Biodiversitalia). Una associazione fortemente voluta da Coldiretti, dal CNCN e dalla fondazione UNA (Uomo Natura Ambiente), e che si è avvalsa della scontata benedizione di Federcaccia e l’incomprensibile “non belligeranza” di Arcicaccia ed Enalcaccia e Anuu Migratoristi aderenti all’UNA. Il sottoscritto, scatenando le ire dei Presidenti Zipponi, Maffei e Castellani, diffuse un comunicato che iniziava così: “A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina” e proseguiva sollevando perplessità e dubbi sul reale obiettivo che si poteva celare dietro questa iniziativa”.
Le esigenze del mondo agricolo
Sparvoli ha aggiunto: “Oggi, visto che il tempo è galantuomo, le mie perplessità e i miei dubbi sono diventati una certezza e quella iniziativa, che poteva apparire come la definitiva soluzione al pluridecennale problema di contemperare le esigenze del mondo agricolo con quelle dei cacciatori italiani, ha rivelato la sua vera natura di intervento di eutanasia con tanto di certificato di morte della Caccia Sociale. Un istituto di grandissimo valore popolare – e sottolineo popolare – che ha svincolato l’attività venatoria dal grande potere dei latifondisti, dei singoli proprietari o degli eventuali consorzi fra tanti piccoli proprietari riuniti in impresa. Per chi non avesse capito o facesse ancora finta di non capire, ricordo che con questo emendamento si va inesorabilmente verso una gestione privatistica della caccia (rinnegando di fatto proprio l’art. 1 della L.157/92 che, almeno a parole, tutti vogliono difendere: “La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale”. In termini ancora più crudi ma forse più comprensibili, anche in Italia la caccia sarà a pagamento, riservata a chi ha buone o ottime possibilità economiche ed escludendo, quindi, tutti coloro che già fanno fatica ad arrivare a fine mese come pensionati, operai e giovani”.
La puntualizzazione termina così: “Federcaccia e UNA hanno accolto con entusiasmo l’emendamento, e questo era scontato, ma quello che stupisce e amareggia di più è il fatto che tutta questa operazione, cominciata in sordina oltre tre anni fa, si sta concludendo nel silenzio più assordante e inconcepibile della maggioranza, nelle cui file ci sono tanti politici che erano assenti o che, se c’erano, dormivano. Oppure erano in altre faccende affaccendati e, poveretti, non ne sapevano niente e sono stati presi alla sprovvista! Sono certo che anche stavolta qualcuno si sentirà offeso ma non mi sgomento di certo! La libertà di pensiero e di critica è sacra in un Paese libero e democratico e la cosa importante è che ora, forse, le cose saranno più chiare per tutti i cacciatori”.
La risposta di Arci Caccia
La risposta di Christian Maffei, presidente di Arci Caccia, non si è fatta attendere: “Abbiamo letto, con una certa sorpresa, il recente comunicato sull’emendamento che riconsegna lo scopo di lucro alle AFV, anticamera della privatizzazione della caccia, del Presidente di Anlc Paolo Sparvoli. Caro Paolo, inutile prendersela con gli altri, che, prima di te e più forte di te, hanno denunciato il disegno che veniva avanti. Guarda nella tua agenda telefonica e chiama tutti quei membri della maggioranza, che hai sostenuto e per i quali hai fatto campagna elettorale, e chiedi come mai loro, non noi, hanno votato questa cosa senza il tuo consenso. Poi magari lo dici anche a noi, perché, al di là delle tue dichiarazioni, la caccia sociale l’ha uccisa questo Governo, adesso, votando questo sciagurato emendamento. Una scelta di campo chiara a favore, non degli agricoltori, ma dei latifondisti, con una mossa da Robin Hood al contrario. Alla faccia del “Governo amico”, forse tuo, sicuramente non dei cacciatori italiani”.































