Ultimi avvistamenti
Gli ultimi avvistamenti di cinghiali all’interno dei centri abitati, come accaduto a Termoli e Campobasso solo per citare i casi più recenti, riporta prepotentemente d’attualità un problema, mai scomparso, che ormai interessa non più solo l’agricoltura ma l’intera cittadinanza. Ad affermarlo è Coldiretti Molise che da anni denuncia le nefaste conseguenze dell’aumento esponenziale del numero di cinghiali sul territorio regionale. Estremamente nocivi per le attività agricole, questi selvatici, che in regione hanno ampiamente superato il numero delle 40mila unità, sono diventati ormai pericolosissimi anche per l’incolumità delle persone, siano esse agricoltori a lavoro nei campi o privati cittadini che percorrono le strade al volante delle proprie auto o si muovono a piedi all’interno di città e paesi. Riprova ne è la recente ordinanza, emanata dalla Sindaca di Campobasso, Marialuisa Forte, che ha chiuso al pubblico la “Via Matris” (il percorso pedonale che da Viale del Castello porta fino al santuario dei Monti) a causa dell’invasione di decine di cinghiali che ivi hanno preso dimora.
Pericolosità sociale
“Non parliamo più solo di un flagello per le aziende agricole – afferma il presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa – ma di una situazione di pericolosità sociale generata dall’aumento esponenziale di questi selvatici. Abbiamo più volte affermato che la madre di tutte le emergenze, per l’agricoltura, è rappresentata dal dilagare della fauna selvatica; un vero flagello che sta costringendo alla chiusura decine di aziende, compromettendo al contempo il nostro patrimonio agroalimentare regionale oltre che il sistema ambientale”. A tutela di ciò da alcuni mesi è operativa la caccia di selezione a cui si aggiunge il prelievo tramite il Selecontrollo, misure che possono sicuramente svolgere un ruolo importante, ancorché non risolutivo del problema. Negli ultimi mesi, grazie anche ad una forte azione sindacale svolta da Coldiretti, nonché a seguito delle numerose denunce fatte dai Sindaci di diversi Comuni molisani, in conseguenza delle continue segnalazioni di ungulati ed altre specie di fauna selvatica all’intero dei centri abitati, la Regione sembrerebbe aver cambiato marcia, predisponendo alcuni degli strumenti atti a contrastare il fenomeno.
Servono altre misure
“Ci riferiamo – spiega il direttore regionale Aniello Ascolese – alle misure già citate della caccia di Selezione e del Selecontrollo, oltre che alla recente riorganizzazione dell’Osservatorio regionale degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche che auspichiamo possa riprendere appieno il proprio ruolo scientifico e di coordinamento nel contrasto alle specie invasive”. “Le linee operative, collegate al PRIU (Piano Regionale di Interventi Urgenti) e messe in campo dalla Regione Molise, rappresentano sicuramente per noi una prima risposta – continua Ascolese – ma è solo un inizio. Auspichiamo, da parte della Regione, l’adozione di un Piano straordinario di durata quinquennale, non legato alla crisi sanitaria della PSA (Peste suina africana), per la gestione ed il contenimento della fauna. Ci riferiamo specificatamente all’art. 19-ter della L. 157/92 che interviene definendo obiettivi e azioni, nonché figure ed ambiti di intervento, molto più ampi distinguendosi, fra l’altro, completamente dall’attività di carattere venatorio”.
Stimoli e proposte
Infatti, così come specificato nella norma, le attività di contenimento non costituiscono in alcun modo esercizio di “attività venatoria” e sono attuate anche in zone vietate alla caccia, come parchi e/o aree protette, senza limitazione di tempo e con l’ausilio di tutti gli strumenti previsti dal D.M. 13 giugno 2023. Inoltre, il Piano di cui all’art. 19-ter, individua fra le figure abilitate agli interventi anche i proprietari o i conduttori di fondi agricoli, muniti di licenza per l’esercizio venatorio. Per questo Coldiretti Molise, unitamente all’intera sua base associativa, confidando nella dichiarata disponibilità più volte espressa da parte dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Micone, continuerà nella azione di stimolo e di proposta affinché gli impegni assunti si tramutino al più presto in atti.


































