Miglioramento ambientale
Sulla questione individuazione dei valichi e relativa chiusura alla caccia registriamo una presa di posizione, netta ed importante, da parte della Conferenza delle Comunità Montane Lombarde. Nel criticare la scelta del Tar di Milano il Presidente della Conferenza Maffezzini fa riferimento al “consolidato rapporto tra mondo venatorio e rurale con le comunità locali, dichiarando lo stesso come importante risorsa per raggiungere comuni obiettivi di tutela, salvaguardia delle biodiversità e miglioramento ambientale”.
Abbandono dei monti e dei boschi
Senza contare la risposta in termini sanitari, controllo della diffusione della PSA, la perdita di migliaia di appostamenti fissi produrrebbe la definitiva accelerazione dell’abbandono dei monti e dei boschi, oggi curati in quegli spazi come giardini, come oasi ambientali. Così come l’organizzazione di fiere, di sagre, la filiera gastronomica della selvaggina che hanno rivitalizzato anche piccole entità comunali.
Studi scientifici
La nota, ben fatta anche dal punto di vista motivazionale e di analisi del provvedimento, pone l’accento sulle mutate condizioni ambientali risultanti da studi scientifici, che valutano le migrazioni come dipendenti certo più da difficoltà di natura di clima, di venti in quota e di alte e basse pressioni, rispetto allo scavalcamento di qualsivoglia montagna o collina. Ma si sa, che fintanto che le politiche della montagna che interessa il 10% della popolazione, solo a parole difesa, le fanno il 90% degli abitanti che stanno in città, c’è poco di ben sperare (fonte: FIDC Brescia – Cacciapensieri).