Uno stanziamento da 600mila euro
La direzione Agricoltura della Regione Lazio, su indicazione dell’assessore alla Caccia e alla Pesca, Giancarlo Righini, ha pubblicato un avviso, che stanzia 600mila euro, per la concessione di contributi ai Comuni che intervengono nel proprio territorio con prelievi di specie domestiche rinselvatichite. Questo provvedimento fa seguito alle linee guida per la predisposizione degli interventi di contenimento della fauna inselvatichita approvato la scorsa settimana, nelle quali è previsto che, a seguito della profilassi sanitaria obbligatoria, gli animali previa identificazione e registrazione, possano essere ceduti o venduti.
Impatti negativi
“Si tratta di un atto concreto contro la presenza di ungulati domestici rinselvatichiti, prevalentemente bovini ed equini vaganti non controllati – spiega l’assessore Righini – che oltre ad impattare negativamente sulle produzioni zootecniche, agricole e forestali, rappresentano una concreta minaccia per la pubblica incolumità” – ha spiegato Righini.
Vendita o cessione
“Le problematiche connesse alla presenza di ungulati inselvatichiti, infatti, possono includere anche danni alle coltivazioni e all’ambiente forestale, trasferimento di patogeni dal bestiame all’uomo, impatti negativi agli habitat, alterazione degli ecosistemi, incidenti stradali, danni diretti ed indiretti alle persone e possibile contaminazione delle risorse idriche. L’intervento consente inoltre alle singole amministrazioni di vendere le carni oppure di cederle ad Enti Benefici o Associazioni no profit, avviando un’attività di beneficenza alimentare rivolta a soggetti fragili o in condizioni di marginalità e svantaggio sociale”, conclude l’assessore Righini.