Contributo economico
La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Caccia, Parchi e aree protette, Cristiano Corazzari, ha approvato un contributo di 300.000 euro all’Ente Parco Regionale dei Colli Euganei per l’attivazione del Piano delle attività per gli interventi di contenimento finalizzato all’eradicazione degli ungulati per l’anno 2025.
Azioni di controllo
“È un provvedimento che interviene a favore della tutela dell’ambiente e della sicurezza delle persone in un’importante area naturale del Veneto – sottolinea l’assessore Corazzari -. La presenza di cinghiali all’interno del territorio del Parco ha prodotto negli anni la necessità di intraprendere significative azioni di controllo, anche con il supporto tecnico scientifico di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Allo stato attuale il problema persiste, e questo nuovo finanziamento consentirà la continuità dell’attività di contenimento ed ottenere positivi risultati nel territorio”.
In cosa consiste l’investimento
Il nuovo investimento riguarda sia l’aspetto operativo con l’aggiornamento di attrezzature, dotazioni e materiali indispensabili alla cattura e al trasporto degli animali sia l’organizzazione e la programmazione con la manutenzione del software per la gestione complessiva delle attività di controllo e l’aggiornamento e la formazione della squadra faunistica e dei volontari coinvolti.
Limitare i danni
“È importante portare avanti questa attività – prosegue l’Assessore -. I primi avvistamenti di esemplari introdotti nel territorio del Parco sono stati registrati nel 1997 e con l’aumento numerico della specie verificatosi negli anni, si è assistito inevitabilmente ad un parallelo aumento dei danni sia all’ambiente naturale che a quello antropico. Proseguire negli interventi di contenimento dei cinghiali è necessario, quindi, per limitare i danni alle attività produttive e alla biodiversità. E’ importante, inoltre, ricordare che il controllo del cinghiale è coerente con quanto richiesto a livello nazionale per contrastare il potenziale rischio di diffusione della Peste Suina Africana (PSA)” (fonte: Regione Veneto).