Una specie eclettica
Negli scorsi giorni una delegazione di tecnici dell’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia composta da Daniel Tramontana, Davide Senserini e Michele Merola ha partecipato ad una riunione formativa promossa dalla FACE che ha visto coinvolti anche Francia, Croazia e Portogallo, con l’obiettivo di standardizzare delle tecniche di monitoraggio della quaglia a livello europeo, cercando di colmare le lacune sulle conoscenze dello stato di conservazione di questa specie, tanto eclettica quanto amata dai cacciatori europei. L’attività si è svolta in Spagna, nella regione di Castilla y Leon, dove già dal 2023 è in corso il progetto Coturnix, guidato da Mutuasport con il supporto scientifico della fondazione Artemisan e la collaborazione della Federazione Spagnola della Caccia.
Punti fissi
I tecnici spagnoli hanno illustrato la metodologia di monitoraggio che consiste in un monitoraggio attivo, messo a punto dall’Università di Barcellona, che supera i limiti di altre tecniche passive che portano a forti sottostime e che fino ad oggi hanno orientato le decisioni relative alla gestione della specie. La tecnica, svolta da tecnici appositamente formati, si basa su punti fissi dai quali si effettua un conteggio dei maschi cantori di quaglia stimolati dall’emissione di un richiamo. Il metodo SEC, così viene definito in Spagna, si completa con la cattura con reti “sopra erba” che consente di stimare il rapporto tra giovani e adulti e la percentuale di maschi cantori. Dal 2023 a oggi gli spagnoli hanno attivato 31 stazioni per il monitoraggio SEC e in ogni stazione vengono ripetuti 10 punti fissi con cadenza settimanale dall’arrivo delle quaglie fino alla raccolta dei cereali.
Confronto e condivisione
Con l’occasione sono state mostrate anche altre iniziative gestionali del mondo venatorio spagnolo come l’utilizzo di trasmettitori GPS e la raccolta di dati cinegetici e ali di quaglia, la raccolta dei dati sui turdidi e l’utilizzo di un’applicazione per il monitoraggio della fauna spagnola. Una serie di iniziative volte a raccogliere dati robusti sui quali imperniare le scelte gestionali future sulle specie cacciabili a livello europeo. Tali iniziative di confronto e condivisione rappresentano un punto di forza della comunità dei cacciatori europei, soprattutto nella gestione dei migratori ma non solo, che andranno potenziate negli anni a venire. L’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia, attraverso questo corso di formazione intende replicare in Italia il monitoraggio, che va ad aggiungersi alle altre iniziative di studio sulla quaglia intraprese quest’anno, quali l’inanellamento durante la migrazione prenuziale e il potenziamento dei diari di caccia durante la stagione venatoria (Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche e Agro Ambientali Federcaccia).