Sistemazioni delle norme
Nel Consiglio dei ministri della settimana scorsa è stato presentato il “disegno di legge” riguardante le modifiche alla legge 157/92 e norme della protezione della fauna ed il prelievo venatorio. Naturalmente, delle proposte depositate, niente a che vedere con le allarmate notizie esposte dai soliti antitutto, alle quali naturalmente sono state dedicate nel frattempo paginate di giornali, di appelli social contro tutto e tutti, anche senza avere in mano nessun testo. Un testo che contiene delle sistemazioni delle norme resesi necessarie dagli oltre trent’anni della legge, dal mutato numero degli appassionati cacciatori, ridottosi in maniera drastica da quel 1992, dalla necessità di mettere effettivamente in campo il tema della gestione, in virtù di un aumento di fauna selvatica o inselvatichita molto problematica, con anche talune questioni di pericolo per la salute pubblica. Quindi nessuna ipotesi vagheggiata su specie di Rambo a cui verrebbe consentito di sparacchiare sulle spiagge in mezzo ai bagnanti, nessun aumento di specie cacciabili o di variazioni esagerate di tempi, insomma delle modifiche richieste dall’intero Parlamento negli ultimi anni, con ordini del giorno bipartisan approvati.
Proposte interessanti
Che ne pensiamo? Da una prima valutazione certo vi sono delle proposte di risposta a questioni interessanti, come la datata opzione delle forme di caccia, che con la evidente riduzione del numero dei cacciatori non ha più ragione di esistere. Importantissima per la nostra realtà provinciale, stravolta territorialmente dall’abuso di individuazione dei valichi in Lombardia, con la conseguente chiusura generalizzata di ogni forma di caccia nei 475 punti maldestramente individuati, la proposta di riclassificazione dei valichi, della loro individuazione, delle regole applicative sulla gestione venatorie di quelle aree. Ogni possibile modifica in tal senso, sia come riclassificazione che, come regole applicative, sarà sempre meglio della tragica situazione odierna e la proposta formulata nel disegno di legge va nel senso di una valutazione del vero interesse delle rotte di migrazione, ai valichi da prevedere.
La formula dell’emendamento
Ci sarebbe da ipotizzare semmai, rispetto alla proposta, delle regole applicative regolamentari almeno a livello regionale e non per ogni singola unità di gestione di ZPS, sia per una omogeneità che per correttezza complessiva. Sicuramente il legislatore proponente, affidandosi al disegno di legge, ha ritenuto di considerare tutte le possibili discussioni al testo stesso, di far partecipare tutti i portatori di interesse, molte volte contrastanti, alla definizione delle modifiche. Noi avremmo certamente preferito la formula dell’emendamento introdotto in finanziaria, come peraltro era stato promesso dal ministro Lollobrigida, per la certezza delle modifiche e dei tempi di attuazione. La formula adottata della proposta di legge, se non supportata in modo importante dal punto di vista della volontà politica, temiamo possa rivelarsi estremamente lunga nei tempi, oltreché rischiosa nella formulazione definitiva. E intanto la sentenza del Consiglio di Stato arriverà solo il 9 ottobre, semmai, e se favorevole a noi (Fonte FEDERCACCIA BRESCIA – CACCIAPENSIERI).