Appostamenti e richiami vivi
“Chiudere tempestivamente il contenzioso con la Commissione europea anche per evitare probabili sanzioni; misure efficaci contro il criminoso fenomeno del bracconaggio, prevedendo che sia sanzionato nel Codice Penale come delitto; fermare la pratica della caccia da appostamento con l’uso dei richiami vivi; escludere dall’elenco delle specie cacciabili quelle che si trovano in uno stato di conservazione particolarmente grave; devolvere i proventi delle tasse nazionali sulla caccia a favore delle attività di controllo del territorio. Sono i cinque punti su cui chiediamo ai deputati e alle deputate di impegnare il governo, per fermare una deriva spinta dall’oltranzismo venatorio e armaiolo”. Lo ha detto Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, presentando la mozione di Avs, primi firmatari Borrelli-Zanella-Bonelli.
Procedura di infrazione
“Partiamo dalla necessità di sistemare il contenzioso con l’Europa – ha spiegato – perché l’Italia attualmente si trova nel pieno di una procedura di infrazione a causa della ripetuta serie di violazioni recate alla direttiva 147/ 2009 Ce sulla conservazione degli uccelli selvatici, uno dei pilastri del diritto ambientale comunitario. La nostra legge 157 del 1992 ha recepito in gran parte la Direttiva, dopo un lungo e non facile confronto tra le forze politiche e tra i diversi portatori di interesse; ha rappresentato per 30 anni un punto di equilibrio.
“Nessun riguardo all’avifauna”
È una legge di mediazione e di tutela della fauna selvatica che concede l’esercizio dell’attività venatoria esclusivamente a determinate condizioni, quelle che hanno il minor impatto sulle specie cacciate. E c’è ancora molto da fare come indichiamo nella mozione, a cominciare dalla sconfitta del bracconaggio e dalla scomparsa degli odiosi sistemi che usano animali vivi per i richiami. Riteniamo grave, pericoloso e insensato che mentre l’Italia è sotto infrazione un disegno di legge del ministro Lollobrigida, non ancora portato alla luce ma di cui si hanno brutte anticipazioni, si ponga l’obiettivo di liberalizzare la caccia senza nessun riguardo all’avifauna: la biodiversità è un patrimonio di tutti, come possono pensare Lollogrigida e i suoi suggeritori-elettori di far quel che vogliono?”, ha concluso Zanella.