Legge di Bilandio
L’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per esprimere il proprio parere su un tema di stretta attualità: “Presidente Meloni, il bracconaggio dilaga, l’Italia è già in procedura di infrazione europea, aumenta l’abbandono degli animali d’affezione, si vuole condannare a morte il lupo. Con una gravissima e recentissima decisione, la legge di Bilancio privatizza la fauna, bene indisponibile dello Stato ai sensi dell’articolo 1 della legge 157 del 1992, per trasformarla nel business di pochi. Mai come in questa legislatura la fauna selvatica è stata perseguitata, usata per campagne false e allarmistiche e per crociate politiche. È stata oggetto di modifiche normative che ne smantellano completamente le tutele, non solo quelle garantite dalla legge 157 del 1992, ma anche quelle previste dal novellato articolo 9 della Costituzione, che tutela biodiversità ed ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni. Il tutto per trasformare la fauna selvatica in fonte di profitto e favorire stermini, ad opera di cacciatori facoltosi, come dimostra la “caccia a pagamento” e il regime di favore riservato alle riserve di caccia nella legge di Bilancio: altro che caccia “sociale”, declamata dai vertici delle associazioni venatorie che invece hanno seguito una linea estremista orientata al vantaggio economico di pochi privati abbienti”.
Convivenza tra uomo e fauna selvatica
“Eppure, l’Ente Nazionale Protezione Animali aveva inviato a tutti i capigruppo del Senato un pacchetto di proposte di emendamenti alla legge di Bilancio, finalizzati alla serena convivenza tra esseri umani e fauna selvatica e alla tutela delle attività umane. Tra queste: l’istituzione di un fondo per la realizzazione di corridoi ecologici per facilitare la convivenza con i grandi carnivori; il potenziamento delle dotazioni delle forze dell’ordine impegnate nel contrasto al bracconaggio; il rifinanziamento della legge 281 del 1991 sulla tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo; il rifinanziamento dei Centri di Recupero degli Animali Selvatici, oggi più che mai in prima linea per garantire, come previsto dalla legge, soccorso, assistenza e, quando possibile, la reintroduzione in natura degli animali feriti. Nulla di tutto questo compare nella legge di Bilancio”.
La deriva della caccia
“Presidente Meloni, rispetti i valori del popolo italiano che, fatta eccezione per un’esigua minoranza, ama e rispetta la natura, la biodiversità e gli animali. Fermi il furioso stravolgimento della legge 157 del 1992, della quale si ignora persino lo stato di applicazione. Fermi la deriva della caccia, un’attività pericolosa che provoca morti e feriti anche tra le persone. Non tradisca l’articolo 9 della Costituzione, il mondo scientifico, la cultura e anche il portafoglio degli italiani, che rischiano di pagare le sanzioni dell’Unione europea”.


































