La tentacolare lobby dell’animalismo
Come promesso, continuiamo a demolire, mattone dopo mattone, il “castello degli orrori” che la potente e tentacolare lobby dell’animalismo e del veganesimo intolleranti hanno sapientemente costruito sulla base del niente. Già, perché è bastato che circolasse una semplice e informale bozza per gettare benzina su quel fuoco mai spento rappresentato dalla proposta dell’on. Bruzzone. Fin da allora, infatti, erano stati coniati gli aggettivi più allarmistici (e infondati) sulla cosiddetta deregolamentazione venatoria e le sue infinite sfumature del tipo: “caccia tutto l’anno”; “caccia senza regole”; “Far West per i fucili” e via discorrendo. Oggi, con la discesa in campo in grande stile di un giornale come “Il Fatto Quotidiano”, la prosa propagandistica di disinformazione e terrorismo è diventata ancora più cruda e ancora più falsa.
Completa assenza di senso critico
Lo stesso Travaglio, si è scagliato contro le sceneggiate e le sguaiataggini di certi organi di informazione – ma non certo del suo – che in maniera vergognosa adottano il “metodo Iene” fondato sulla grossolanità e sulla completa assenza di senso critico e di cautela, per buttare in pasto all’opinione pubblica una serie disgustosa di notizie per “sentito dire”. Ebbene, il grande direttore che afferma di tener lontano il suo giornale da un simile metodo, in realtà dimostra di predicare bene e razzolare malissimo. Infatti, sul suo giornale compaiono le stesse fandonie e le stesse allarmistiche fesserie che le veline animaliste diffondono a piene mani e con cadenza quotidiana. Ecco, quindi, che il metodo Iene viene adottato in pieno anche dal “Fatto” che spara le solite scempiaggini senza un minimo di doveroso senso critico e in presenza solamente di una bozza preliminare da discutere ed emendare da parte dei dicasteri e delle forze sociali interessate.
Le affermazioni più ridicole
In questo modo, nascono elenchi preoccupanti (qualcuno li definisce una forma di terrorismo mediatico) contenenti le più ridicole delle affermazioni. Vediamone alcune:
La riforma governativa ha l’obiettivo di stravolgere la legge sulla caccia. Ma quando mai?! Ma quale stravolgimenti?! La bozza circolata non contiene nessuno stravolgimento, a meno che non si consideri come tale il nuovo titolo della legge che aggiungerebbe solo la parola tanto odiata dai fanatici dell’animalismo “gestione”.
La cosiddetta “legge sparatutto” è forse lo slogan propagandistico più fasullo e disgustoso perché nessuno Stato Membro, in nessun caso, può ampliare a suo piacimento le specie cacciabili e agitarla come una sciagurata ipotesi di riforma è solo una disgustosa menzogna.
Peste suina africana
Si potrà cacciare di notte! Questo è un allarme che semplicemente non esiste o meglio, esiste già una normativa che prevede la possibilità di operare interventi mirati di contenimento (soprattutto per la specie cinghiale) ma questa non è caccia. Al limite, è uno dei tanti servizi sociali resi dai cacciatori per salvaguardare le produzioni agricoli e per arginare la diffusione della peste suina africana. Anche stavolta, per motivi di spazio, ci fermiamo qui ma la nostra azione di informazione corretta proseguirà in futuro per demolire altre fandonie ideologiche. Nel contempo, mentre confermiamo al ministro Lollobrigida tutto il nostro appoggio, lo esortiamo a proseguire in questo suo cammino verso un ormai irrinunciabile aggiornamento di una legge che è vistosamente superata e che, vista la proliferazione incontrastata di troppe specie di fauna selvatica, dovrà necessariamente contenere il concetto di gestione (IL PRESIDENTE di ANLC – Paolo Sparvoli).