Pressioni e sfide
La rete ecologica Natura 2000 è il cuore della conservazione della biodiversità in Europa, con l’obiettivo principale è di mantenere e ripristinare habitat e specie in uno stato di conservazione favorevole, senza necessariamente escludere le attività umane. Nonostante i forti obiettivi di conservazione fissati dalle Direttive Uccelli e Habitat, la biodiversità nella rete Natura 2000 risulta però in declino. Quali sono le principali pressioni e sfide che mettono a rischio habitat e le specie tutelate? Secondo un recentissimo studio europeo pubblicato su Conservation Biology (Zavattoni e coll., 2025), condotto tra i gestori dei siti Natura 2000 (su un campione rappresentativo di 505 siti), l’agricoltura intensiva e i cambiamenti climatici sono emersi come le principali minacce per la biodiversità in Europa. L’uso di pesticidi chimici e fertilizzanti, la conversione di habitat naturali in terreni agricoli, l’aumento delle temperature e la variabilità delle precipitazioni sono responsabili di un significativo degrado degli ecosistemi. Altre minacce rilevanti includono l’inquinamento atmosferico, del suolo e delle acque, oltre alla diffusione delle specie esotiche, producono una grave alterando gli ecosistemi europei.
Impatto limitato
Lo sfruttamento delle specie, che include la caccia, è una delle pressioni identificate dallo studio, tuttavia, rispetto alle minacce agricole e climatiche, il suo impatto è considerato limitato e comunque non rientra tra le principali cause di perdita della biodiversità. Questo non significa che lo sfruttamento delle specie non debba essere monitorato, ma che le risorse finanziarie per la gestione e gli sforzi di conservazione devono concentrarsi sulle minacce reali e più urgenti. Secondo i dati raccolti le varie forme di sfruttamento delle risorse biologiche (legali e illegali), diverse dall’agricoltura e dalla silvicoltura, che includono la caccia, la pesca, la raccolta di piante selvatiche e tutti i prelievi illeciti, compreso il bracconaggio, rappresentano il 4,24% delle pressioni sui siti Natura 2000. Pertanto, le principali pressioni che incombono su Natura 2000, inclusa la rete italiana, sono riconducibili all’intensificazione agricola, all’abbandono delle pratiche agricole tradizionali, all’uso di agrochimici e ai cambiamenti climatici.
Biodiversità da migliorare
Gli Autori dello studio ritengono che la Politica Agricola Comune (PAC) dell’UE ha storicamente facilitato l’intensificazione delle pratiche agricole e il conseguente declino degli habitat tradizionali e delle specie associate. Benché, nel tempo, la PAC si sia timidamente evoluta, includendo anche misure agroambientali, che forniscono sussidi per pratiche a bassa intensità (ad esempio, incentivando l’agricoltura biologica) per migliorare la biodiversità, i servizi ecosistemici e l’adattamento al cambiamento climatico, i cui esiti sono comunque insufficienti o variabili a seconda dei fattori locali e paesaggistici. È importante continuare a monitorare e gestire tutte le pressioni, ma è chiaro che l’attenzione deve essere rivolta principalmente alle pratiche agricole e ai cambiamenti climatici, che hanno un impatto molto più marcato sulla biodiversità. La caccia, come di norma praticata nei siti Natura 2000, può essere ben compatibile con gli obiettivi di conservazione.




































