Milano, 6 maggio 2025 – Il vicepresidente della Commissione VIII Agricoltura, montagna e foreste e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Bravo ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per esprimere profonda preoccupazione in seguito alla recente sentenza del Tar di Milano che dispone il divieto di caccia nel raggio di mille metri da 475 valichi montani su Alpi e Prealpi lombarde.
“È l’ennesimo caso in cui, sulla base di pareri ideologici e non scientifici, si impedisce una corretta gestione del territorio e della fauna selvatica – scrive il consigliere –. Il risultato è la sottrazione di oltre 100.000 ettari alla pianificazione venatoria e l’abbandono di più di 1500 appostamenti: si mette così a rischio un sistema che ha radici culturali, economiche e sociali profonde”.
Secondo Bravo, la relazione alla base della sentenza – redatta dal commissario ad acta di ISPRA Piero Genovesi – avrebbe adottato una logica “di tipo precauzionale, ma del tutto irrazionale nella sua applicazione concreta”.
“Difendere la caccia regolamentata significa anche difendere le comunità montane, le nostre tradizioni e un’economia locale che non può essere sacrificata per motivi ideologici” – prosegue Bravo – “Serve buon senso: una soluzione che metta insieme la tutela ambientale con il rispetto per una pratica antica, radicata e già soggetta a controlli rigorosi”.
La lettera è stata sottoscritta da diversi consiglieri di maggioranza.
“Mi aspetto, quindi, che vengano poste in atto misure urgenti per evitare che l’intero impianto venatorio venga smantellato da sentenze che non tengono conto della realtà dei territori” – conclude Bravo – “Questa non è solo una battaglia per i cacciatori, ma per la libertà di vivere le nostre tradizioni in modo sostenibile e consapevole”.