Cacciatori a favore del monitoraggio per un indispensabile studio sull’impatto ambientale che lo Storno provoca alle coltivazioni.
In questi giorni le associazioni regionali liguri come Lipu e Enpa sono proprio a corto di argomentazioni e si attaccano alla minima cosa, per richiedere esposti e delibere, senza parlare della realtà ambientale che provoca problemi alle specie animali. Infatti, le associazioni citate, si sono riunite per fare un esposto alla Corte dei Conti contro la Regione Liguria per aver offerto 48mila euro, da utilizzare per il monitoraggio dello storno.
Secondo le associazioni, che si dichiarano molto infastidite, questa iniziativa non va a salvaguardare l’economia agroalimentare ma è stata creata (sempre secondo loro) per accontentare un gruppo ristretto di cacciatori delusi. In realtà la regione Liguria, desidera attivare questo monitoraggio, per avviare uno studio approfondito sull’impatto ambientale che lo Stono provoca alle coltivazioni.
Le associazioni trovano vergognoso che venga avviato un monitoraggio per accontentare i capricci di pochissimi cacciatori liguri. Utilizzare risorse importanti in questo modo, secondo Enpa e Lipu è una vera perdita di denaro. Peccato che i dirigenti di queste associazioni, non sono persone molto coerenti, perché se lo fossero, riconoscerebbero i danni provocati da un sistema di protezione poco corretto.
Ricordiamo che gli squilibri faunistici rilevati, sono la causa di una realtà protezionistica italiana, dove i parchi in cui non si può cacciare, sono integrati in grandissimi serbatoi di torme fameliche dove vivono cinghiali e storni. Come mai queste associazioni, si lamentano per la spesa di 48.000€ dedicata al monitoraggio dello storno e non dei soldi, spesi per i loro studi sulla fauna locale?
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