Zone di Protezione Speciale
La Camera ha approvato l’emendamento al Disegno di legge n. 2126 – Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, con il quale si stabilisce che i valichi montani attraversati dalle rotte migratorie dell’avifauna – caratterizzati da dislivello ≥ 1 000 m – possano essere delimitati come Zone di Protezione Speciale (ZPS) fin dall’adozione del decreto ministeriale. Si prevede contestualmente la possibilità di svolgere l’attività venatoria nei limiti e alle condizioni stabilite dalle Regioni, come già efficaci per la stagione venatoria 2023/2024, e permanenti fin dall’entrata in vigore del decreto. Il percorso sarà attuato grazie all’intesa fra Ministero dell’Ambiente, MASAF, Conferenza Stato‑Regioni‑Province, e il CTFVN.
Pratiche tradizionali di caccia
Questa norma risponde anche all’esito della Sentenza del TAR Lombardia n. 1516 del 2 maggio 2025, che ha imposto alla Regione di vietare immediatamente la caccia su 475 valichi montani, con buffer di 1 km, in attuazione della deliberazione XII/854 del 20 maggio 2025 . Ciò aveva interrotto l’attività venatoria, creando incertezza tra i territori lombardi e bresciani, tanto da spingere Regione Lombardia a impugnare la decisione davanti al Consiglio di Stato. Per la Lombardia, e in particolare per il territorio di Brescia, l’emendamento rappresenta una risposta equilibrata tra l’esigenza di tutela ambientale – sancita dalla giurisprudenza amministrativa regionale – e il riconoscimento delle pratiche tradizionali di caccia, fondamentali per le comunità locali.
Un quadro più chiaro
Grazie a questo quadro normativo, si garantisce da subito chiarezza su:
Quanti valichi sono interessati, secondo il buffer di 1 km dalla delineazione TAR;
Le condizioni operative concordate tra Ministeri, Regioni e CTFVN;
La continuità normativa, evitando interruzioni durante la stagione venatoria.
Per territori come la Valle Trompia e il comprensorio delle Prealpi bresciane, già coinvolti in tavoli istituzionali e audizioni, l’emendamento è una tappa fondamentale per riscattare le criticità segnalate dopo la deliberazione regionale e per garantire al contempo una gestione sostenibile del territorio (On. Cristina Almici. Deputata di Fratelli d’Italia – Commissione Agricoltura).