Caccia, la Brambilla vorrebbe limitare la Caccia nei terreni privati – Reso noto il sondaggio a cura del Ipsos condotto per conto del ministero di cui è alla guida.
Ancora la caccia nel mirino della politica. Il nodo della questione, non è questa volta, quello della deroga, sul tavolo da molto tempo, ma una proposta di modifica della norma che consente l’accesso nei terreni privati ai cacciatori regolarmente tesserati.
La proposta è stata avanzata dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, a seguito dei risultati emersi da un sondaggio Ipsos condotto proprio per conto del ministero di cui è alla guida in base al quale è emerso che oltre l’80 per cento della popolazione italiana sarebbe favorevole a un’eventuale proposta di divieto d’accesso ai cacciatori nei terreni privati.
“L’88 per cento degli italiani ritiene ‘importante’ che la politica intervenga a tutela degli animali, domestici o selvatici e che il nostro paese debba adeguarsi ad un più evoluto contesto europeo di tutela e rispetto nei loro confronti”, ha dichiarato il ministro Brambilla. “In generale, la grande maggioranza degli intervistati (83%) è convinta che se in Italia ci fosse più rispetto per gli animali, l’immagine del nostro paese all’estero migliorerebbe”.
Il sondaggio è stato effettuato su un campione di 1000 interviste effettuate tra il 23 e il 24 ottobre. Il nove per cento degli intervistati non ritiene importante che le istituzioni si occupino degli animali, mentre il 2 per cento risponde ‘non so’. “Il fronte contrario alla caccia”, ha spiegato Brambilla, “ è cresciuto di ben 3 punti in percentuale negli ultimi 18 mesi, confermando il cambiamento culturale che si è avviato anche in Italia”.
Rispetto all’ipotesi della totale abolizione della pratica venatoria, il 60% si dichiara favorevole mentre il 36% è contrario. Le misure di sicurezza sulla caccia a tutela dell’incolumità pubblica sono giudicate sufficienti solamente per il 15% degli intervistati, mentre il 76% è convinto che andrebbero aumentate.
La licenza di caccia andrebbe rilasciata al compimento del 21esimo anno di età e non concessa dopo i 70 per il 87% degli intervistati, aumentando la distanza del divieto di caccia dalle case (85% favorevoli), vietando la caccia la domenica e nei giorni festivi in cui molte persone vanno in campagna e nei boschi per il 74% del campione intervistato e limitando o riducendo la stagione di caccia (73% d’accordo).
La stragrande maggioranza degli italiani ha, inoltre, manifestato la necessità di aumentare le specie di animali non cacciabili ( 78%) e di vietare la caccia agli uccelli migratori (82%).
L’80% dei cittadini sarebbe, inoltre, d’accordo con la proposta di vietare l’accesso dei cacciatori ai terreni privati per l’esercizio dell’attività venatoria. Ed è proprio su questo punto che si innesca l’intervento del sottosegretario allo Sviluppo, il bresciano Stefano Saglia, che sulla proposta di modifica dell’articolo che concerne le proprietà dei fondi e che prevede il libero accesso nei terreni privati ai cacciatori muniti di licenza, non ci sta e lancia un affondo alla collega parlamentare.
“Ci sono persone, e in questo caso si tratta di un ministro”, ha detto Saglia, “che troppo spesso parlano a sproposito, senza forse conoscere a fondo tematiche delicate, che nella loro sostanza competono ad altri”, sottolineando anche come i cacciatori siano già sottoposti a regole restrittive.
Il sottosegretario bresciano riconosce l’importanza della tutela e della salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema, ma evidenzia anche come molto dell’indotto che attiene all’attività venatoria, come le stesse armi o l’abbigliamento specializzato, costituiscano un punto di forza del Made in Italy.
“Il ministro Brambilla”, ha concluso Saglia, “la smetta con la demagogia e si occupi di turismo”.
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