Caccia: Brescia, la Provincia e la Comunità Montana approvano la caccia ai cinghiali nell’Alto Garda per contenere la specie.
Nuove disposizioni per limitare il numero degli animali nella zona dell’Alto Garda. L’allarme cinghiali ha spinto Provincia e Comunità montana a varare misure straordinarie per contenere la specie. Nell’Alto Garda le colonie di cinghiali sono sempre più numerose e pericolose. Il loro avvicinamento ai sentieri e alle montagne frequentate dai turisti, i danni all’ambiente e alle coltivazioni agricole causate dalla specie sempre più ingenti. Così dipingono la situazione Provincia E Comunità Montana. Insomma. Per far fronte all’allarme cinghiali, i due enti hanno previsto misure straordinarie e messo a punto un protocollo che resterà in vigore per il 2017. Buone notizie, quindi, per i cacciatori che potranno abbattere glia animali nelle aree della zona 1 del parco (la fascia alta) nel periodo compreso dall´1 giugno al 31 gennaio, come previsto anche dalla normativa regionale.
In precedenza, in quell’area, la caccia al cinghiale era consentita solo in due brevi periodi, 15 giorni nei mesi di agosto e di novembre. L’attività venatoria nella zona 1 sarà consentita, però, solo a chi ha optato per la forma di caccia agli ungulati ed è iscritto all’albo provinciale degli esperti di battute al cinghiale.
«In sostanza – ha commentato soddisfatto il presidente della Comunità Montana Davide Pace – sono state recepite le nostre richieste avanzate già due anni fa, che consentono l´utilizzo a costo zero dei cacciatori per eseguire i prelievi del suide, esaudendo nello specifico anche l´aspetto ludico della pratica venatoria. La presenza di questi animali non può e non deve essere più considerata, ovviamente nei limiti di una gestione tecnicamente possibile, compatibile con il territorio del Parco. La situazione attuale rischia di vanificare le esigenze di conservazione e di miglioramento degli ecosistemi, oltre che incidere profondamente sull´economia rurale delle nostre zone. Qualcosa andava fatto».
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