La Provincia di Belluno ha autorizzato l’abbattimento controllato di 20 esemplari di cormorano al fine di salvaguardare la sua preda preferita: trota marmorata.
La Provincia di Belluno ha dato il via libera all’abbattimento di 20 esemplari di cormorano, uccello ghiottissimo di pesce, in particolar modo della trota marmorata. Alcuni studi recenti hanno dimostrato che questo uccello sta provocando pericolosi squilibri nel numero di trota marmorata che popolano i fiumi della Provincia bellunese (l’Ardo ed il Piave, in particolare).
La decisione è stata presa al fine di preservare l’equilibro faunistico, messo in serio pericolo dal gran numero di esemplari questa specie di uccello, che in un giorno solo è in grado di mangiare grandi quantità di pesce. La caccia di selezione al cormorano terminerà il 15 marzo del 2015 e prevede l’abbattimento di un massimo di 20 esemplari. Da circa venti anni i cormorani hanno aumentato sensibilmente il loro numero nella Provincia di Belluno e per tal motivo è stata progettata una precisa strategia per preservare l’equilibrio ed evitare che la trota marmorata risenta del’eccessivo numero di questa specie di volatile. Ovviamente gli abbattimenti saranno monitorati costantemente e verranno realizzati seguendo precise e insindacabili regole stabilite dalla Provincia di Belluno, che si è avvalsa della collaborazione e supervisione dell’ISPRA. Con l’atto del Presidente numero 10 datato 20 novembre 2014, palazzo Piloni (sede della Provincia di Belluno) ha così autorizzato «un piano di contenimento degli impatti provocati dal cormorano mediante l’abbattimento selettivo fino ad un massimo di 20 esemplari».
La caccia di selezione verrà realizzata solo ed esclusivamente dal personale della Polizia provinciale, con l’ausilio di operatori autorizzati ed interesserà alcune zone dell’asta del Piave, del torrente Cordevole, del torrente Senaiga e le tratte esterne alla zona di tutela della trota marmorata.
Già in passato questa decisione è stata fortemente criticata dalle associazioni ambientaliste, che si oppongono ancora oggi alla caccia di selezione.
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