Caccia e Cacciatori: Lazio, il dialogo con Regione e la disponibilità dimostrata fermano la manifestazione di protesta dei cacciatori organizzata dalla Federcaccia e che si sarebbe tenuta altrimenti il prossimo 14 luglio.
L’unione fa la forza, è il caso di dirlo. Federcaccia Lazio esulta per una prima vittoria del mondo venatorio regionale, insieme alle altre associazioni venatorie che hanno aderito alla sua proposta di indire una manifestazione di fronte al palazzo della Regione. Nell’incontro tenutosi ieri in Commissione Agricoltura, la massima istituzione locale si è dimostrata improvvisamente disponibile al dialogo con i rappresentanti dei cacciatori, che hanno partecipato all’incontro al gran completo. Presenti l’assessore Sonia Ricci e il presidente della Commissione Mario Ciarla, insieme al dirigente del Dipartimento Agricoltura Roberto Ottaviani. Dal confronto, franco ma leale, sono emersi i malumori dei cacciatori del Lazio ma, al contempo, anche alcuni precisi impegni che la Regione si è assunta, e che hanno convinto i rappresentanti del mondo venatorio a sospendere, momentaneamente, la manifestazione.
Nel dettaglio, la Regione Lazio si è impegnata a concedere due giornate di preapertura, nella fattispecie il 2 e 6 settembre; a posticipare la stagione venatoria sino al 10 febbraio per la specie colombaccio e per tutti i corvidi; a confermare la chiusura della stagione alla beccaccia al 20 gennaio; a confermare momentaneamente la chiusura ai turdidi il 20 gennaio ma con l’impegno, preso in prima persona dall’assessore, di prolungare la stagione sino a fine mese in presenza di nuovi documenti; a rivedere infine, riguardo la caccia al cinghiale, il limite incomprensibile delle 41 giornate fisse, a fronte dei continui danni alle colture e di un calendario venatorio che ne consentirebbe una sessantina circa.
L’assessore Ricci si è inoltre scusata per aver riunito il coordinamento una sola volta nell’ultimo anno, ma in compenso ha annunciato l’imminente apertura di un tavolo tecnico-scientifico di confronto, le cui date di convocazione saranno concertate assieme alle associazioni venatorie. A questo punto, se la Regione manterrà gli impegni che si è assunta ieri di fronte al mondo venatorio, potrebbe non essere più necessaria la manifestazione annunciata per il 14 luglio; l’esecutivo regionale rimane ovviamente sotto la lente di ingrandimento dei rappresentanti dei cacciatori e, di conseguenza, permane lo stato di agitazione.
Tuttavia, Federcaccia Lazio, che con il suo presidente regionale Aldo Pompetti aveva lanciato l’idea del corteo, e che ieri era presente anche con i propri presidenti provinciali ed il suo consigliere di Presidenza nazionale Leandro Calzetta, può dirsi soddisfatta sia dell’adesione totale all’iniziativa da parte del mondo venatorio regionale sia, soprattutto, degli impegni strappati alla Regione Lazio, realtà fra le più difficili in Italia in materia di attività venatoria e gestione del territorio.
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