Caccia: Lazio, si è tenuta nei giorni scorsi in Consiglio Regionale un’audizione delle Associazioni Venatorie, in rappresentanza dei cacciatori laziali, sui contenuti del nuovo Calendario Venatorio 2015-2016.
Nel concludere l’audizione con le associazioni venatorie, tenutasi nella mattinata dello scorso 6 luglio 2015, nell’VIII commissione del Consiglio regionale presieduta da Mario Ciarla (Pd), l’assessore all’Agricoltura Sonia Ricci ha chiesto ai rappresentanti dei cacciatori proposte sul Calendario Venatorio 2015-16. Un documento non ancora formalizzato e sul quale venerdì scorso – a detta di Ricci – la Regione ha finalmente ricevuto il parere dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Il parere era stato chiesto a maggio. Durante l’audizione l’attenzione dei rappresentanti dei cacciatori – oltre che sull’opportunità di prevedere subito preapertura e posticipo – si era concentrata soprattutto sui periodi di caccia ai migratori, in particolare per il tordo (ma nel pacchetto di richieste figura anche la beccaccia), che nel Lazio non arriverebbe fino al 31 gennaio, come invece si sono orientate Toscana e Umbria.
Quanto al raccordo con le altre regioni, Sonia Ricci ha detto che, dopo che si sono celebrate le elezioni regionali, conta di avviare un tavolo con i rispettivi assessori. Silvana Denicolò (M5s) ha ricordato la necessità di rispettare la legge e di tener conto delle indicazioni di Bruxelles anche per evitare di far pagare a tutti i cittadini le sanzioni di eventuali procedure di infrazione. Come poi pure Cristiana Avenali (Pd), Denicolò ha chiesto che non siano ascoltati solo i cacciatori ma vengano convocati in audizione tutti i soggetti coinvolti: Ispra, ministero dell’ambiente, commissione europea, ambientalisti e associazioni agricole non venatorie.
Giancarlo Righini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia che ha chiesto a Ciarla l’audizione, sin dall’apertura dei lavori ha sottolineato lo scopo della seduta: “Mettere in piedi un iter che coinvolga tutti affinché il calendario venatorio divenga una certezza, evitando disparità di trattamento con altre Regioni”.
Certezze invocate anche da Daniele Sabatini (Ncd), il quale ha suggerito di dare il via a un ciclo di incontri periodico. Nel corso della seduta è stato inevitabile toccare – tra i vari argomenti relativi alla “gestione” – il nodo dei danni da fauna selvatica, sulla cui attuazione l’assessore ha ricordato quanto affermato il 16 giugno scorso sempre in VIII commissione. Argomento questo degli “Interventi regionali per la conservazione, la gestione, il controllo della fauna selvatica, la prevenzione e l’indennizzo dei danni causati dalla stessa nonché per una corretta regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria. Soppressione dell’osservatorio faunistico-venatorio regionale” che ha fatto ricordare a Silvia Blasi (M5s) come sarebbe stato più corretto affidare l’argomento all’Ambiente anziché all’Agricoltura. Ha inoltre partecipato alla seduta il consigliere Riccardo Valentini (Pd).
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