Sanzione pesante
È davvero particolare la vicenda che ha avuto come protagonisti, contrapposti tra loro, un cacciatore umbro e l’Ambito Territoriale di Caccia Perugia 2. La Commissione Ungulati dell’ATC, infatti, ha multato l’uomo sospendendolo dall’attività venatoria per le stagioni 2024-2025, 2025-2026, 2026-2027 e 2027-2028. La sanzione è stata poi impugnata per chiedere l’annullamento oppure il risarcimento danni.
Violazione della privacy
In effetti, sarebbero stati diffusi i dati personali del cacciatore in modo illecito, a causa della trasmissione del provvedimento disciplinare a un altro ATC (senza che il ricorrente ne sapesse nulla). Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria ha dato ragione all’Ambito, sottolineando questo dettaglio: “Gli ATC, pur svolgendo funzioni pubbliche di gestione faunistica, agiscono come associazioni private quando applicano sanzioni disciplinari ai propri associati per violazioni dei regolamenti interni”.
Le motivazioni dei giudici
Il difetto di giurisdizione è stato quindi riconosciuto, con il giudice ordinario che dovrebbe occuparsi del caso. Inoltre, non si procederà col risarcimento danni: “La protezione dei dati personali rientra ell’ambito di un’attività associativa non autoritativa, rientrante nella giurisdizione del giudice ordinario, come previsto dal Codice della privacy”.