Evento partecipato
Massiccia partecipazione a Solano Superiore, alla riunione organizzata dai numerosi cacciatori dei vari comuni della Costa Viola per discutere sul tema della ZPS e del differimento dell’apertura della caccia al 1° novembre. L’evento, che ha visto la presenza e l’intervento del presidente di Federcaccia Calabria Giuseppe Giordano appositamente invitato dagli organizzatori, ha registrato la partecipazione delle varie associazioni venatorie: Federcaccia con il presidente provinciale Domenico Iero, Libera Caccia con il presidente Antonino Ventre, Arcicaccia col presidente Giuseppe Spoleti ed Enalcaccia col presidente Giuseppe Mauro e il dirigente Giuseppe Angiò.
Misura infondata
Per le associazioni professionali agricole è intervenuto il direttore provinciale di Coldiretti Gino Vulcano. L’incontro ha focalizzato il tema scottante dell’ingiustificato divieto di esercizio dell’attività venatoria per il mese di ottobre nella ZPS Costa Viola e, a tal proposito, il presidente Giordano ha fatto una disamina complessiva rispetto alla infondatezza di questa misura che non trova nessun fondamento giuridico, né tecnico, né scientifico e che è del tutto immotivata anche sulla base dell’oggetto della tutela di alcune specie faunistiche, peraltro già protette e pertanto non oggetto di prelievo venatorio. Sul punto è di palmare evidenza come dalla consultazione degli atti ufficiali relativi al monitoraggio di tali specie (cicogne e rapaci) svolto a cura degli Enti Gestori e dello stesso Parco dell’Aspromonte, si evince che la caccia negli ultimi 15 anni non ha avuto alcuna influenza negativa sulle medesime specie, per le quali si sono registrati dati di monitoraggio in incremento positivo che certificano in modo incontrovertibile che le misure di conservazione tra le quali l’attività venatoria all’ 1 ottobre è del tutto compatibile e coerente con le disposizioni di salvaguardia e di tutela della ZPS.
Danni agricoli
Di converso il posticipo dell’attività venatoria al mese di novembre pone un grossissimo problema poiché, essendo esteso impropriamente anche agli ungulati e ai mammiferi, comporterà l’aggravamento della già pesante emergenza di danni all’agricoltura causati dal sovrappopolamento della specie cinghiale e di altre specie faunistiche problematiche (corvidi, gazze, volpi etc.) e, con riferimento ai cinghiali, oltre ai danni alle colture e alla biodiversità, metterà a repentaglio i terrazzamenti della Costa Viola, un unicum paesaggistico di straordinario pregio. Il grido di dolore degli agricoltori che è stato colto dall’Assemblea di ieri, sarà rappresentato, insieme alle giuste ragioni dei cacciatori e dell’intera comunità della Costa Viola, alle Istituzioni preposte affinché compiano, come già richiesto da Federcaccia, attraverso un articolato dossier tecnico scientifico, un gesto per rimediare a questa ingiustizia e riesaminare l’assurda decisione contenuta nella delibera 3 del gennaio 2024 e quindi rivedere la VINCA per sanare una incongruenza inaccettabile.
Sindaci ed istituzioni locali
L’assemblea ha deciso di rappresentare ancora una volta questa richiesta alla Regione Calabria, di organizzarsi in un Comitato comprendente le Associazioni Venatorie, le Associazioni Agricole, le Organizzazioni dei Produttori della Costa Viola, dell’area Aspromontana e degli altri Comuni interessati dalla ZPS, coinvolgendo i sindaci e le istituzioni locali. A breve si organizzeranno manifestazioni per esprimere in maniera ampia, diffusa e pubblica, le giuste ragioni che non sono solo quelle dei cacciatori, ma sono quelle di una comunità intera, del mondo agricolo che fa sempre più fatica a garantire alla comunità il giusto equilibrio dell’ambiente e della biodiversità, del mondo produttivo e di chi vive e opera per preservare lo straordinario paesaggio tutelato della Costa Viola e dell’intero territorio compreso nel territorio della ZPS (Federcaccia Calabria).