Il controverso Decreto Dirigenziale
Andrea Di Mauro, responsabile di “Tradizione Ecologica – Circolo tematico Indipendenza”, ha posto l’accento nelle ultime ore su una situazione non proprio “simpatica” che riguarda la caccia in Campania. Queste le sue parole: “Con l’approvazione del Decreto Dirigenziale Regionale 183 del 18.06.2025 a firma del Dottor Maurizio Cinque, sotto la reggenza dell’Assessore alla caccia Nicola Caputo, vogliamo evidenziare le gravi criticità derivanti da tale atto ritenuto errato, sia nella forma che nella sostanza”.
Le differenze in numeri
Il post social di Di Mauro prosegue: “Il Piano Faunistico Regionale approvato nel 2024 riportava le seguenti assegnazioni dei posti riservati ai cacciatori Campani e fuori regione per esercitare l’attività venatoria sul territorio regionale in questo modo (pag. 212):
• AV: 13.473
• BN: 10.033
• CE: 12.181
• NA: 3.802
• SA1: 7.403
• SA2: 16.155
Totale: 63.046
Il successivo Decreto Dirigenziale n. 183 ha modificato tali cifre come segue:
• AV: 10.470
• BN: 7.711
• CE: 9.771
• NA: 3.024
• SA1: 5.473
• SA2: 6.717
Totale: 43.166
La differenza in meno è di ben 19.880 posti”.
Le criticità del Decreto
“1. Una riduzione così rilevante (oltre il 30% in riferimento alla passata stagione) appare ingiustificata in assenza di una motivazione tecnica chiara, trasparente e documentata.
2. Il decreto dirigenziale, per sua natura, è un atto esecutivo e non può in alcun modo modificare in senso sostanziale un Piano approvato con atto legislativo regionale, pena lo sconfinamento nelle competenze normative.
Quesiti da porre in Regione al Dirigente responsabile:
• Quali basi tecniche o scientifiche hanno determinato la revisione al ribasso delle assegnazioni?
• È stata condotta una nuova valutazione faunistica o ambientale?
• Esiste una relazione tecnica allegata al decreto? Se sì, è stata resa pubblica?
• Il dirigente ha ricevuto un mandato formale oppure ha proceduto di propria iniziativa?
Azioni possibili:
• Presentare formale richiesta di accesso agli atti per ottenere la documentazione tecnica alla base del decreto.
• Promuovere un’interrogazione in Consiglio Regionale per accertare la legittimità del provvedimento.
• Valutare un eventuale ricorso giurisdizionale per eccesso di potere e incompetenza.”
Conclusione
“Il Decreto 183, oltre a comportare una riduzione significativa dei posti disponibili nei vari ATC Campani (19.880), presenta profili di dubbia legittimità sia dal punto di vista procedurale che sostanziale. Chiediamo pertanto un chiarimento immediato da parte della Regione Campania in merito a queste scelte senza senso. Auspicavamo il ripristino delle assegnazioni previste dal vigente Piano Faunistico Regionale, e secondo quanto stabilito dall’art. 36 della L.R. n° 26 del 09.08.2025; di conseguenza la rielaborazione delle graduatorie regionali degli ATC Campani riportandole alle stesse quote della stagione 2024/2025. Tuttavia, con il decreto 218 del 18.07.2025 la Regione Campania, in capo all’Assessore Caputo ed ai suoi collaboratori, ha inteso ratificare le graduatorie provvisorie infischiandosene di Leggi, Piano Faunistico, e Legge Nazionale; nonostante le pressioni e gli incontri tenuti in Regione con vari membri delle associazioni venatorie e degli ATC della Regione. Si attende una nuova STAGIONE DI RICORSI AL TAR, nei confronti, a nostro avviso, di un assessorato pessimo, e forse in odore di nuovo slittamento della Regione Campania ancora su posizioni più oltranziste ed animaliste che male fanno alla gestione del territorio e della Fauna selvatica. Come Movimento Indipendenza, Circolo Tematico della Tradizione Ecologica, non possiamo che essere vicino alle persone che pagano le tasse ed i balzelli Regionali, i Cacciatori Campani. Condanniamo l’operato di questo assessorato che da nove anni non ne azzecca una, ma anche l’opposizione, che non riesce a portare in consiglio Regionale una forte azione di dissenso nei confronti di questo scellerato modo di governare oltre 35.000 cacciatori, che ogni anno versano nelle casse della Regione Campania oltre tre milioni e mezzo di euro di tasse. Ci riserveremo nei prossimi giorni di prendere alter azioni forti contro la Regione Campania se non provvederà a fare marcia indietro su questa questione”.