Ingenti danni alle coltivazioni
È urgente incrementare i numeri del depopolamento dei cinghiali. Come più volte richiamato da Coldiretti Cuneo, la loro presenza sul nostro territorio resta ancora troppo elevata, creando criticità sanitarie e ingenti danni alle coltivazioni, con significative ripercussioni economiche sulle imprese agricole. È quanto emerso anche durante l’incontro del mondo suinicolo regionale con il commissario straordinario per la peste suina, Giovanni Filippini, svoltosi presso la sala conferenze di Coldiretti Piemonte, alla presenza della consulta suinicola regionale, dei presidenti e dei direttori delle federazioni provinciali, di Giorgio Sapino, commissario piemontese per la PSA, e di Giorgio Apostoli, responsabile nazionale zootecnia Coldiretti.
L’utilità della strategia sanitaria
Ad aprire i lavori è stato Bruno Rivarossa, delegato confederale, cui sono seguiti gli interventi di Bruno Mecca Cici, vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega alla zootecnia, di Luca Saba, capo area economica di Coldiretti, e del commissario Giovanni Filippini. “Sicuramente dobbiamo riconoscere che la strategia sanitaria messa in atto dal commissario Filippini per salvaguardare il nostro patrimonio suinicolo ha dato i suoi risultati – afferma Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo –. L’allentamento delle restrizioni è stato fondamentale per consentire alle imprese di riavere una prospettiva di futuro, poiché avevano dovuto subire significative limitazioni e sostenere, oltretutto, ingenti sforzi economici per incrementare il livello di biosicurezza. Non possiamo, però, abbassare la guardia sulla peste suina, così come non possiamo dimenticare i danni che i cinghiali continuano a provocare alle colture: nel 2024 ammontavano a 4 milioni e mezzo di euro, un dato in crescita rispetto al 2023”.
Una intera filiera a rischio
“Lo scenario internazionale attuale ci mostra come l’Europa abbia bisogno di un’agricoltura forte, autonoma e sempre più sostenibile. Questo passa anche attraverso l’eradicazione totale della problematica della peste suina e la riduzione concreta e drastica del numero dei cinghiali. A rischio c’è l’intera filiera suinicola cuneese, che è tra le più importanti economicamente nel tessuto imprenditoriale agricolo”, aggiunge Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo. La filiera suinicola della Granda infatti conta circa 800 aziende e quasi 900.000 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali DOP italiane per la preparazione della migliore salumeria nazionale, come il Prosciutto di Parma e di San Daniele (fonte: Coldiretti).