Cosa è successo tre anni fa
Una nuova sentenza legata al rilascio della licenza di caccia è servita. Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria ha deciso di non restituire il porto d’armi a un cacciatore che nel 2022 aveva raggiunto la persiana di una casa dopo aver esploso un colpo nel corso della caccia di selezione al cinghiale.
Le indagini
I fatti erano accaduti nei pressi di Spoleto e i giudici del TAR son stati invitati a esaminare il ricorso dell’uomo che voleva ribaltare la scelta della Prefettura. Sono state proprio le dichiarazioni del cacciatore a motivare il rifiuto. In effetti, nonostante non ci fossero stati feriti, in quella occasione erano partite delle indagini per accertare le responsabilità del gesto.
Oblazione e multa
L’uomo, il quale era anche il caposquadra, aveva potuto usufruire dell’oblazione, quindi l’estinzione del reato dopo aver pagato una sanzione pecuniaria, ma secondo la Prefettura il tempo trascorso dai fatti non permette ancora di tornare a praticare l’attività venatoria.





































