Dati insufficienti sulle rotte migratorie
È arrivata la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), che ha accolto il ricorso presentato dalla LAC (Lega Abolizione Caccia), disponendo la chiusura immediata con divieto di ogni forma di caccia nei 475 valichi individuati in Lombardia nella relazione dello scorso ottobre 2024 del commissario ad acta, il direttore di Ispra Piero Genovesi. La notizia per il mondo venatorio è a dir poco devastante e l’unica azione nell’immediato è il ricorso al Consiglio di Stato da parte della Regione. È scandaloso che si arrivi a questo risultato, nonostante il commissario nominato dal Tar abbia informato che Ispra non dispone di dati sufficienti sulle rotte migratorie per poter individuare i valichi.
Emergenza Peste Suina Africana
La decisione del TAR giunge in un momento particolarmente delicato per la Lombardia, alle prese con l’emergenza Peste Suina Africana (PSA). In questo contesto, appare paradossale e dannoso vietare l’attività venatoria in decine di migliaia di ettari, un’azione che potrebbe compromettere ulteriormente le strategie di contenimento della malattia.
Una grave ingiustizia
Federcaccia e il mondo venatorio lombardo chiedono un’azione urgente da parte del Governo per scongiurare un’emergenza faunistica e per ristabilire quella che viene percepita come una grave ingiustizia nei confronti di tutti i cacciatori, essendo coinvolte tutte le forme di caccia. Ricordiamo che circa 200 dei valichi interessati dal provvedimento del TAR si trovano già all’interno di aree in cui la caccia è vietata. La preoccupazione è alta per il futuro delle forme di caccia tradizionali nella regione, che rischiano di essere seriamente compromesse da questa drastica decisione del TAR (fonte: FIDC Lombardia).