Gestione, non un tabù
Finalmente la politica – quella vera e non quella che da almeno un trentennio è ostaggio dell’ideologia animalista più intollerante – è riuscita a dare un segnale forte. Un segnale che anche in Italia la parola “gestione” non è più considerata un tabù. Il nostro grazie, il grazie di tutti i cacciatori ma anche di tutti gli allevatori e di tutti gli agricoltori, è rivolto non ad un politico in particolare (e quindi non faremo alcun nome, anche perché ormai li conosciamo bene tutti) ma all’intero governo e a coloro che, nel corso delle audizioni, sono riusciti a far conoscere fino in fondo le enormi difficoltà quotidiane che tutti quelli che vivono in campagna e con la campagna e l’allevamento sono costretti ad affrontare per difendere il proprio reddito, loro stessi e i loro animali, dalla presenza davvero abnorme e fuori controllo di alcune specie, molto spesso alloctone e pericolose anche per la stessa biodiversità.
Valichi montani
I cacciatori, in particolare, ringraziano poi il governo per aver valorizzato l’intero ambiente montano e per aver fatto finalmente chiarezza sulla caccia nei valichi montani evitando le solite strumentalizzazioni. Nessun cacciatore – e questo deve essere chiaro per tutti – ha mai invocato l’apertura della caccia al lupo (oltretutto non è certo commestibile!) ma solamente che venisse, appunto, gestita una specie che in Italia ha raggiunto limiti che sono oggettivamente insostenibili per un territorio così fortemente antropizzato come il nostro. Solamente una visione ideologica e fanatica può impedire di comprendere ciò che è chiaro per ogni persona di buon senso e cioè che oltre 5.000 lupi (fra i quali, purtroppo, anche troppi ibridi che mettono a rischio l’integrità del patrimonio genetico del lupo selvatico) non possono assolutamente “convivere pacificamente” con una popolazione di quasi 60 milioni di persone distribuite capillarmente su un territorio di poco più di 300mila chilometri quadrati e con una densità di circa 196 abitanti per chilometro quadrato!
Il giusto valore ai cittadini
Se la Svezia, dove vivono meno di 10 milioni e mezzo di abitanti su una superficie di oltre 400mila km2, con una densità di circa 26 abitanti per chilometro quadrato, ha deciso di abbassare il “limite di conservazione favorevole” del lupo da 300 (trecento) a 170 (centosettanta!) esemplari, un motivo tecnico scientifico ci dovrà pure essere! Proprio come c’è anche in Francia dove si stimano tra i 530 e 630 individui, in Austria dove i lupi sono verosimilmente meno di 100 e in Germania dove i lupi sono circa 1.200. Ecco, quindi, il perché del nostro sentito grazie, che non ha nulla di politico come qualcuno vorrebbe far credere, ma che prende atto di una fondamentale inversione di tendenza con la quale si dà il giusto valore a milioni di cittadini (non certo solamente cacciatori) ormai esasperati e terrorizzati (Il Presidente di ANLC – Paolo Sparvoli).