Il dibattito venatorio italiano
Dopo quattordici anni di silenzio normativo, il Fringuello torna al centro del dibattito venatorio italiano. Con la recente delibera della Regione Liguria, che autorizza in deroga un prelievo rigorosamente contingentato e sottoposto a condizioni restrittive, si apre uno spiraglio non solo per l’attività venatoria, ma anche per un nuovo modo di concepirla: responsabile, attiva, ambientale. Perché qui non si tratta di “sparare” qualche capo in più. Si tratta di riscattare la funzione culturale e gestionale della caccia come parte integrante di un sistema di equilibrio tra uomo e natura. Ecco il cuore della questione: la caccia in deroga al Fringuello, così come concepita in Liguria, impone a ogni cacciatore autorizzato almeno un intervento obbligatorio di miglioramento ambientale attorno all’appostamento.
Piccole quantità
Uno sfalcio, un decespugliamento, la creazione di un punto di abbeverata: piccoli gesti, certo. Ma non inutili. Sono atti concreti di cura del territorio, in linea con ciò che da tempo sosteniamo come UCIM. Non si può più pensare al cacciatore come soggetto passivo o solo regolato da limiti. Il cacciatore è — o dovrebbe tornare ad essere — custode attivo dell’ambiente, con diritti e doveri. Oggi l’Europa ci osserva: la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha obbligato ISPRA a fornire dati sulle “piccole quantità” segna un passaggio importante verso una gestione fondata su trasparenza e razionalità scientifica. Ma la responsabilità è ora anche nostra. Sta a noi dimostrare che la caccia sostenibile non è un’utopia né un compromesso: è una possibilità reale, misurabile e replicabile. Come UCIM abbiamo sempre sostenuto la necessità di integrare la caccia tradizionale in un quadro moderno, che non rinneghi la storia ma la rilanci. E il Fringuello, uccello simbolico per molte culture venatorie regionali, può diventare l’ambasciatore di una nuova alleanza tra cacciatori, amministratori e ambientalisti non ideologici.
La strada del futuro
La strada della deroga può essere anche la strada del futuro. Un futuro dove la caccia non è solo un diritto costituzionalmente riconosciuto, ma anche uno strumento operativo di miglioramento ecologico. La speranza è che molte piccole parti di territorio dimenticate proprio grazie alla caccia fringuello possono avere un beneficio ambientale con una nuova vitalità. Come molti altri casi anche con la deroga fringuello l’ambiente riceverà molto di più dalla caccia di quanto può dare (Carlo Romanelli – UCIM FIDC).