Campi invasi
Crescono i danni registrati nelle aziende agricole del Lazio a causa della presenza di cinghiali, che invadono i campi e distruggono le coltivazioni, determinando cali che raggiungono in alcuni casi anche l’80% del raccolto. La richiesta di Coldiretti Lazio è quella di dare seguito al lavoro avviato con l’approvazione del PRIU e con l’attivazione del tavolo permanente, garantendo subito l’operatività degli interventi. Un risultato, questo, ottenuto dopo tante battaglie della federazione regionale della Coldiretti e a seguito di mobilitazioni e confronti costanti con le istituzioni, che ha portato all’accoglimento da parte della Regione Lazio delle richieste del contenimento della fauna selvatica.
Risposte da dare
“Nel nuovo disciplinare venatorio 2025/2026 – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – non è più prevista la caccia in selezione, ma ad oggi non abbiamo strumenti operativi per affrontare l’emergenza cinghiali e garantire risposte concrete alle aziende agricole”. Nelle scorse settimane la federazione regionale di Coldiretti ha già incontrato l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Giancarlo Righini, ottenendo rassicurazioni sull’avvio di misure concrete. “Accogliemmo con favore – ricorda il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – l’impegno della Regione a intervenire sull’operatività per garantire certezze agli agricoltori, che al momento sono senza strumenti per contenere una fauna selvatica, che continua a provocare danni ingenti alle coltivazioni e a mettere a rischio la sicurezza stradale”.
Strumenti di intervento
Coldiretti Lazio sottolinea come il problema sia prevalentemente operativo: mancando procedure chiare e strumenti applicabili per attuare il contenimento. La richiesta della federazione regionale, dunque, è quella di garantire subito operatività e strumenti di intervento, senza lasciare scoperto il settore in una fase già segnata da gravi crisi produttive e di mercato.