Un controsenso
Il piano c’è, le operazioni anche (approvate in via ufficiale con tanto di dettagli), ma purtroppo non mancano neanche le offese e le minacce. Non è una bella vita quella che devono condurre i coadiutori incaricati di mettere un freno all’emergenza nutrie nel Ferrarese. Il dato, triste, di fatto è emerso dalle parole del prefetto Massimo Marchesiello.
Operatori da proteggere
Si tratta di dichiarazioni che non meritano ulteriori aggiunte: “Già adesso le forze dell’ordine vengono informate quando le squadre entrano in azione, i carabinieri devono essere al corrente che si stanno svolgendo sul territorio operazioni con persone armate di fucile. Ora i carabinieri verranno allertati proprio per consentire un rapido intervento in caso sia necessario proteggere queste persone che stanno svolgendo, è bene si sappia, un servizio pubblico. Le minacce nei loro confronti, gli atti vandalici contro le gabbie usate per le catture potranno essere qualificati come reati di interruzione di pubblico servizio o danneggiamento. Saranno pertanto perseguibili d’ufficio“.
Un servizio per la collettività
Coldiretti ha poi aggiunto: “Ci sono ancora gruppi di animalisti che difendono a spada tratta le nutrie, gruppi che attorniano il personale mentre sta svolgendo un servizio per la collettività . Vengono minacciati, a rischio la loro stessa incolumità. Vengono danneggiate le loro auto, le trappole distrutte o buttate nei fossi“.