Un impegno dato spesso per scontato
Esiste un immenso patrimonio di lavoro volontario che sostiene silenziosamente molte attività sul nostro territorio, un impegno dato spesso per scontato finché non rischia di venire a mancare. È quanto sta accadendo nella gestione faunistico-venatoria in Emilia-Romagna, dove un sistema basato per decenni sulla collaborazione gratuita tra cacciatori e istituzioni ora sembra destinato a essere smantellato. A sollevare il velo sulla vicenda è un’interrogazione formale presentata in Regione dal Consigliere Marco Mastacchi (Gruppo RETE CIVICA), che mette in discussione il valore del volontariato e l’efficienza della spesa pubblica.
Zone di Ripopolamento e Cattura
Il primo punto chiave riguarda la “tabellazione”, ovvero l’installazione dei cartelli che delimitano le aree protette come Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC), oasi, parchi e zone di rispetto venatorio definite da ordinanze comunali. Per decenni, questa attività è stata svolta a titolo gratuito dai cacciatori volontari. La Regione Emilia-Romagna starebbe ora valutando di affidare questo servizio a soggetti esterni, come cooperative, attraverso una gara d’appalto. Una scelta che creerebbe il controsenso di voler pagare con fondi pubblici un’attività che è sempre stata a costo zero per la collettività. Al centro della questione vi è un cambiamento radicale nel rapporto tra il mondo venatorio e le figure di vigilanza. In passato, le guardie provinciali collaboravano attivamente con i cacciatori, accompagnandoli durante i controlli dei confini, offrendo suggerimenti pratici e operando in un “clima di fiducia e corresponsabilità”. Oggi, specialmente nelle province di Bologna e Ravenna, le nuove guardie rifiuterebbero di partecipare a queste attività, motivando la scelta con il fatto che non rientrano formalmente nel loro “mansionario”.
Rapporto incrinato
Questo passaggio da un approccio collaborativo a uno rigidamente burocratico ha incrinato un rapporto consolidato e utile alla corretta gestione del territorio. Eppure, un’alternativa logica e funzionale esisterebbe già e sono gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC), il cui ruolo è definito dalla legge regionale n. 8/1994. Sono “strutture pubbliche già coordinate e sottoposte al controllo della Regione” che operano con il coinvolgimento diretto del mondo venatorio e agricolo e vantano una “consolidata esperienza di collaborazione”. Affidare a loro la gestione diretta della tabellazione permetterebbe di valorizzare competenze e relazioni già presenti sul territorio, evitando costose esternalizzazioni. Resta quindi la perplessità sul perché questa opzione non sia stata ritenuta opportuna.
Le richieste alla giunta
Ma il problema va oltre la semplice installazione di cartelli. Come evidenziato dall’interrogazione di Mastacchi, l’eventuale scelta di affidare il servizio all’esterno rischia di essere interpretata come un preoccupante segnale di disattenzione istituzionale nei confronti del contributo concreto, continuativo e gratuito che il mondo venatorio ha garantito per decenni alla gestione del territorio, senza oneri per la collettività. Viene infatti ricordato che i cacciatori svolgono gratuitamente molte altre attività cruciali, come il presidio, la manutenzione ambientale e il controllo del territorio. Questo impegno si fonda su una stretta sinergia con il mondo agricolo: gli agricoltori, infatti, mettono a disposizione i propri terreni e risorse, contribuendo concretamente a un sistema di gestione condivisa. La vicenda mette in luce una tensione crescente tra due modelli opposti: da un lato, una gestione del territorio basata sulla collaborazione volontaria; dall’altro, un approccio burocratico e potenzialmente costoso. Si chiede alla Giunta regionale di fornire risposte precise: come giustificare la potenziale spesa pubblica per un servizio finora gratuito, spiegare perché gli ATC non siano stati considerati, chiarire se sia stata fatta una valutazione d’impatto sul mondo del volontariato e se intenda istituire un tavolo di confronto per ricostruire il rapporto di fiducia. (Fonte Ufficio Stampa Gruppo Assembleare Rete Civica Elena Ugolini Presidente)