Un interessante dibattito
Si è tenuta lunedì sera, presso una sala dell’albergo Fiera a Brescia, l’assemblea dei delegati dell’ambito unico di Brescia, per la presentazione dei bilanci, consuntivo 2024 e preventivo 2025, e per la loro approvazione, oltre che della relazione del Presidente Germano Pe. La presenza di oltre 80 delegati ha rappresentato una bella partecipazione, e ha dato modo poi nel proseguo dei lavori di sviluppare un interessante dibattito. A svolgere il ruolo di Presidente della Assemblea è stato chiamato il Presidente Regionale di Federcaccia Lombardia Marco Bruni, che con il solito piglio deciso ha condotto i lavori con sicurezza.
Cambio di passo
Dopo la presentazione del bilancio consuntivo 2024 e del preventivo 2025 da parte del commercialista dell’ambito, e dopo aver sentito la relazione favorevole della revisora dei conti nominata da Regione Lombardia, la assemblea dei delegati li ha approvati pressoché alla unanimità, 3 / 4 i voti astenuti o contrari. Il Presidente Germano Pe ha svolto una interessante relazione che ha toccato sia la parte della fine della gestione dello scorso anno che i progetti già avviati e per il prossimo futuro. Con particolare attenzione ad un cambio di passo rispetto ai territori definiti ZRA e ZRC nei quali si pensa di ricostituire o di potenziare i nuclei di selvaggina presente, per favorirne l’ampliamento dei numeri e, col tempo, la eventuale ricattura o l’irradiamento.
I luoghi maggiormente vocati alla selvaggina
Molta importanza in questo sforzo la rivestono i gruppi di lavoro, per i quali si sta favorendone la ricostituzione o l’ampliamento, consci che non vi può essere successo se non vi è anche l’impegno di persone fortemente motivate. Si è poi comunicata la dotazione di un tecnico faunistico, il dottor Ragusa, con rapporto forte con l’ATC, oltre al mantenimento della collaborazione con l’esperto Malagoni di Mantova, per poter affrontare le tematiche alla luce di una vera analisi dei luoghi maggiormente vocati alla selvaggina. Si è parlato di voliere a cielo aperto, di percentuale minima per ettaro di presenza delle lepri nelle zone di cattura, di un insieme di sperimentazioni sulle quali si vuole provare a cambiare un poco il passo rispetto anche al recente passato. E della necessità, quasi obbligata, di trovare delle collaborazioni sinergiche con il mondo agricolo, consci che seppure per gli agricoltori si tratta della loro attività lavorativa e per noi dell’esercizio di una passione, una qualche intesa migliorativa può essere possibile.
Lo stato del territorio
Il dibattito che ha coinvolto una decina di delegati ha posto la maggiore attenzione sulla questione dello stato del territorio, sempre più antropizzato e sempre meno ospitale per la selvaggina. Con sottrazione di terreno utile, con monocolture intensive esagerate, con dispersione di liquami nella fase a riposo in modo particolarmente pesante. Con la richiesta di avviare una ulteriore fase di confronto con le associazioni agricole per delle azioni significativamente importanti e che non contino particolarmente rispetto alla produzione stessa. Oltre alla presenza dei delegati vi erano parecchi dei membri del comitato di gestione, che il Presidente Pe ha più volte ringraziato per la loro fattiva collaborazione, in particolare i vicepresidenti Recenti e Gnali, operativi sul territorio e sulle zone nelle quali lo stesso è diviso. Alla conclusione dei lavori abbiamo colto nei delegati membri della assemblea una fiducia, non certo incondizionata, ma volta a dar credito a questa nuova impostazione, che va certo sperimentata ed eventualmente ritarata ai risultati, ma dà conto della possibilità di giocare un ruolo nella gestione complessiva. (Fonte FEDERCACCIA BRESCIA – CACCIAPENSIERI)