Divieti di caccia
Dopo un lungo, complesso e “accidentato” procedimento, nella giornata di lunedì la Giunta Regionale della Calabria ha finalmente approvato il Calendario Venatorio per la stagione 2025-2026. Un provvedimento pesantemente penalizzato, in un primo tempo, dal Decreto V.Inc.A. del 2 luglio 2025, al quale Federcaccia si è immediatamente e fermamente opposta tramite una formale richiesta di revisione, supportata da motivazioni tecnico-scientifiche e giuridiche, predisposte con il contributo dell’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia, con la quale si denunciavano numerosi errori e irregolarità. Il 29 luglio 2025 è stato pubblicato un nuovo decreto V.Inc.A., che ha rimosso il divieto di caccia illegittimo su circa 7.000 ettari restituendo all’attività venatoria 9 ZSC, ricadenti in tre provincie (Cosenza, Crotone e Catanzaro e nel territorio metropolitano di Reggio Calabria), ma non altre inaccettabili e immotivate limitazioni all’attività venatoria su estesi siti Natura 2000, tra cui l’enorme ZPS Costa Viola, e per tre ZSC.
Cacciatori danneggiati
Federcaccia e Italcaccia esprimono forte disappunto e profonda delusione per la decisione della Giunta Regionale di non aver voluto rettificare il provvedimento di V.Inc.A, lasciando irrisolta un’evidente ingiustizia a danno di migliaia di cacciatori calabresi a causa di immotivate e lesive prescrizioni. Un grave torto a danno di chi esercita l’attività venatoria nei territori della ZPS Costa Viola e delle ZSC Murge di Strongoli, Timpa di Cassiano Belvedere e Vallone S. Elia, dove in tal modo è stato sottratto un mese di attività venatoria, con l’apertura generale della caccia al 1° novembre, e nella ZSC Madama Lucrezia dove l’apertura della caccia è posticipata all’11 ottobre 2025, sulla base di inaccettabili ed incongruenti misure contenute nel DGR 3 del 23/01/2024 e nel DGR 694 del 29/11/2024. Siamo più volte intervenuti affinché la Giunta Regionale ponesse rimedio a tali aberranti limitazioni di chiaro stampo protezionistico ma, alla luce dei fatti, senza il giusto riscontro: la Regione Calabria ha purtroppo compiuto una scelta che lede il sacrosanto diritto dei cacciatori operanti nelle zone citate. Attiveremo, pertanto, ogni forma di battaglia per contrastare tale aberrazione che non ha nessun fondamento né tecnico, né scientifico né tantomeno giuridico ed è un’autentica ingiustizia che deve essere rimossa.
Tesserino digitale
Alla luce della circostanza che la pubblicazione del Calendario è avvenuta soltanto in data odierna e quindi oltre il tempo previsto nella riunione della Consulta del 1° Aprile, chiediamo all’Assessore e al Dipartimento competente di voler soprassedere per la stagione corrente a prescrivere l’obbligatorietà del tesserino digitale, ritenendo opportuno, per lo scarso lasso di tempo che separa dall’apertura della caccia, la necessità di confermare anche per quest’anno l’opzione facoltativa, come avviene in tutte le altre Regioni, in modo da non recare pregiudizio ai cacciatori che ancora non sono muniti di smartphone o che non hanno dimestichezza con i processi digitali. Per quanto concerne le altre disposizioni del Calendario, esse rispecchiano quanto stabilito nella Consulta Faunistica Venatoria del 1° aprile scorso e sono allineate alle proposte che Federcaccia, insieme alle altre Associazioni Venatorie, ha formulato nella medesima riunione.
Le date
In sintesi, sono previste 6 giornate di preapertura (1-6-7-11-13-14 settembre 2025); nelle giornate del 1-6-7-11-13 settembre sarà consentito il prelievo di colombaccio, gazza e cornacchia grigia, con l’uso dei cani da riporto fino al 13 settembre, e con l’uso anche dei cani da ferma e da cerca nelle giornate dell’11 e 13 settembre. Nella giornata del 14 settembre sarà consentito il prelievo della quaglia, con l’ausilio del cane da ferma, da cerca e da riporto. È invariata la data di apertura generale alla terza domenica di settembre (21 settembre) con chiusura al 31 gennaio. Mantenute inalterate anche le date di prelievo dei turdidi, con apertura 5 ottobre e chiusura 31 gennaio, mentre per la beccaccia il periodo va dall’11 ottobre al 31 gennaio 2026. Mantenute inoltre le date 1° ottobre – 31 dicembre per il prelievo dell’allodola, mentre dal 21 settembre al 31 dicembre sarà permesso il prelievo del merlo (data di chiusura prolungata rispetto al precedente calendario). Il periodo di prelievo del fagiano va dal 21 settembre al 30 novembre.
Altre previsioni
Dopo la fase di preapertura, il colombaccio sarà cacciabile continuativamente dal 21 settembre all’11 gennaio 2026 in forma vagante e/o da appostamento, come anche la cornacchia grigia e la gazza. Una nota dolente riguarda la sospensione della caccia alla tortora, dovuta al parere negativo della Commissione europea, dell’ISPRA e del Comitato Tecnico Nazionale Faunistico Venatorio, rispetto alla quale Federcaccia avrebbe voluto concessa almeno una giornata di caccia. La caccia alla lepre sarà consentita dal 21 settembre al 14 dicembre con l’ausilio del cane da seguita. Per il cinghiale il periodo consentito va dal 2 ottobre al 31 gennaio grazie al recepimento della modifica dell’art. 18 della L. n. 157/92, introdotta dal DL “Agricoltura”, 63/2024, convertito con L. 101/2024.
Peste suina
Si ricorda che per quanto riguarda le zone soggette a restrizioni per la PSA, il Calendario venatorio soggiace alla prevalente normativa europea e alle conseguenti Ordinanze del Commissario Straordinario nazionale alla Peste Suina Africana. È importante sottolineare che nelle zone soggette a restrizioni sarà comunque possibile effettuare tutte le altre forme di caccia, pur con gli accorgimenti previsti (in particolare di biosicurezza), sia individuali che collettivi. Per quanto riguarda l’addestramento e allenamento dei cani, sarà consentito già dalla pubblicazione del Calendario Venatorio, nei giorni di mercoledì, sabato e domenica fino al 14 settembre 2025, eccezion fatta, come è ovvio, per le giornate di preapertura sopra indicate. Al netto delle considerazioni fortemente critiche sulla V.Inc.A., si reputa il testo del calendario deliberato sostanzialmente equilibrato, che in linea generale risponde alle attese e che ha tenuto conto dei risultati scaturiti dai tavoli di confronto e concertazione. Riservandoci una più ampia ulteriore riflessione su altre criticità e altre urgenze del settore, chiediamo infine di procedere speditamente alla pubblicazione della delibera e la conseguente ricomposizione delle cinque commissioni di abilitazione all’esercizio venatorio, poiché sono diverse centinaia le istanze d’esame pendenti e per consentire agli altrettanti aspiranti cacciatori di poter ottenere la sospirata licenza di caccia (Ufficio Stampa Federcaccia Calabria).