Un’opinione personale
“Ancora una volta l’on. Brambilla nella sua veste di presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente non ha voluto mancare di esprimere il suo pensiero sulla caccia. Come sempre lo ha fatto come stesse enunciando una verità assoluta e incontrovertibile che non concede alcuna possibilità di dissentire. Vorrei invece ricordare all’onorevole, che quanto da lei espresso oltre a essere solo una opinione personale – certamente legittima, ma peraltro condivisa da molte meno persone di quante non creda o voglia far credere lei – molti dei ‘fatti’ che presenta a sostegno non corrispondono alla realtà”. Così il Presidente nazionale di Federazione Italiana della Caccia, Massimo Buconi, commenta le ultime dichiarazioni rilasciate quest’oggi da Maria Vittoria Brambilla in occasione della preapertura della stagione venatoria.
L’unico pensiero accettabile
“Oltre ad arrogarsi il diritto di voler dettare quello che evidentemente è per lei l’unico pensiero accettabile in merito alla fauna e agli animali in generale, considerando ininfluenti le convinzioni altrui – prosegue Buconi – l’on. Brambilla mostra anche una buona dose di mancanza di rispetto istituzionale nei confronti delle Regioni, considerandole al servizio di interessi personali di una categoria. Una opinione anche questa personale, ancora più grave perché proviene da un deputato. Vorrei ricordarle che i Consigli e le Giunte regionali, forse l’onorevole che non ha mai brillato per una assidua frequentazione delle aule parlamentari non lo ricorda, sono eletti dai cittadini in un regime di democrazia e agiscono e normano tutti i settori, caccia compresa, alla luce di regole e leggi ben precise a loro volta promulgate da figure democraticamente elette. E lo fanno nell’interesse di tutti”.
I casi specifici
“Nessuna legge regionale – né statale se è per questo – viola direttive comunitarie in tema di tutela della fauna e prelievo venatorio. Nel caso specifico dei due selvatici citati, la tortora viene cacciata in Sicilia grazie proprio all’autorizzazione dell’Unione Europea, mentre il secondo, il colombaccio, del quale stando alle sue dichiarazioni ‘l’ISPRA ha rilevato il forte declino’, evidentemente l’onorevole ignora che è talmente in declino che proprio l’ISPRA – non Federcaccia, l’ISPRA – ne ha concesso il prelievo fuori dal periodo previsto dai calendari venatori per abbassarne i contingenti numerici in Emilia Romagna valutando se fare lo stesso anche in altre regioni, per altro con la contrarietà del mondo venatorio e all’opposto nel quasi assoluto silenzio delle sigle animaliste e ambientaliste”.
Cacciatori in aumento
“Se c’è qualcuno che cerca di forzare leggi e norme secondo le proprie convinzioni – continua il Presidente Federcaccia – ci sembra sia proprio l’onorevole e gran parte delle persone che rappresenta: lo fa quando cita a sproposito l’articolo 9 della Costituzione e lo fa con la legge che porta il suo nome, ma che il Parlamento ha promulgato con spirito e sostanza ben diverse da quelle che lei avrebbe voluto fosse e che invece reclama”. “In quanto ai numeri, l’on. Brambilla stia tranquilla: i giovani e le donne che si dedicano alla caccia sono in aumento; gli italiani stanno finalmente comprendendo che l’ambiente e la fauna hanno ben altri problemi che l’esercizio di una caccia regolamentata e sostenibile come quella praticata nel nostro Paese. E per la politica è vero che questa sta prendendo coscienza del mondo venatorio, ma lo sta facendo rendendosi conto che al di fuori di facili slogan emozionali, senza caccia e cacciatori l’ambiente non si gestisce, ma si abbandona a se stesso. Questo sì, con grave danno per tutti” ha concluso il Presidente Buconi.