Sentenza controversa
L’elenco si sta allargando in maniera preoccupante: stiamo parlando dei ricorsi animal-ambientalisti accolti dai Tribunali Amministrativi Regionali contro i calendari venatori, con le Marche che hanno registrato una sentenza che fa storcere il naso ai cacciatori. Nel dettaglio, si tratta del ricorso presentato da WWF, LIPU, Legambiente, ENPA, LAV, Lupus in Fabula e LAC.
Le nuove date
Le associazioni si sono scagliate contro il calendario marchigiano 2025-2026. I giudici sono venuti incontro ai ricorrenti, accorciando il prelievo venatorio per quel che riguarda il tordo sassello, il tordo bottaccio, la cesena e la beccaccia. Dunque queste cacce non termineranno più il 31 gennaio 2026 ma il 10 gennaio.
La questione del colombaccio
Uno dei passaggi più controversi è senza dubbio quello relativo alla beccaccia, visto che il TAR ha sottolineato come sia necessario rifarsi alle conclusioni dell’ISPRA in quanto la specie sarebbe vulnerabile. Il ricorso invece non è stato accolto in merito alla caccia al colombaccio