Un episodio grave e inaccettabile
Il Parco Regionale dei Colli Euganei rende noto che nella giornata di venerdì 4 luglio, durante le consuete attività di prelievo faunistico, i propri operatori hanno riscontrato un episodio grave e inaccettabile: una femmina di cinghiale, abbattuta a Baone in via Casette, presentava un foro auricolare compatibile con la rimozione di una marca identificativa da allevamento. L’animale, in evidente stato di lattazione, era stato dunque con ogni probabilità immesso abusivamente sul territorio, forse già in gravidanza, in totale violazione delle norme vigenti. La presenza di un capo proveniente da allevamento, privato della sua identificazione, rappresenta un atto illecito e un rischio sanitario rilevante, soprattutto in un momento in cui il territorio nazionale è minacciato dalla diffusione della Peste Suina Africana.
Controlli da rafforzare
Tali pratiche, oltre a ostacolare il controllo della fauna selvatica, mettono a repentaglio la sicurezza sanitaria, ambientale ed economica dell’intero comparto agricolo. Il Parco ha provveduto a denunciare il fatto ai Carabinieri Forestali competenti, trasmettendo tutte le informazioni disponibili. Sono state inoltre allertate le principali associazioni di categoria del mondo agricolo, affinché l’episodio non passi inosservato e si rafforzino i controlli contro le immissioni illegali.
Un delicato equilibrio ambientale
“Siamo di fronte a un gesto irresponsabile e contrario a ogni logica di tutela del territorio – dichiara Alessandro Frizzarin, presidente del Parco Regionale dei Colli Euganei – Il Parco lavora quotidianamente per contenere in modo legale e sostenibile la presenza del cinghiale, che rappresenta un problema reale per la biodiversità e per l’agricoltura locale. Episodi come questo minano la fiducia, aggravano le criticità e impongono una risposta netta e condivisa da parte di tutte le istituzioni e delle comunità.” Il Parco ribadisce con fermezza la propria contrarietà a ogni forma di immissione non autorizzata di fauna selvatica e auspica una collaborazione sempre più stretta tra enti, forze dell’ordine e cittadini per proteggere il delicato equilibrio ambientale dei Colli Euganei.