Odio anticaccia
Riportiamo di seguito il pensiero di Paolo Sparvoli, presidente dell’Associazione Nazionale Libera Caccia: “Il fatto, di cui in molti ancora non si accorgono (o non vogliono accorgersi) è che ad essere presi per i fondelli non siamo solamente noi cacciatori ma anche tutti i cittadini e, soprattutto, tutti quegli animalisti che sono così “accecati” dall’odio anticaccia da non rendersi conto che ultimamente si stanno adottando misure crudeli e antiscientifiche perché, mentre prevedono un prelievo di colombacci in piena epoca riproduttiva e di cure parentali, non considerano il valore di un prelievo venatorio più consistente in un periodo scientificamente sostenibile”.
La data del 1° ottobre
“Così vanno le cose nel nostro Paese dove, una volta appurato che le abnormi popolazioni di piccioni torraioli e di tortore dal collare rappresentano uno dei tanti problemi che assillano l’agricoltura e la salute pubblica, alcune regioni deliberano giustamente la possibilità di abbatterne un certo quantitativo. La presa in giro, però, riguarda proprio il fatto che tale indispensabile prelievo non viene autorizzato né in preapertura e nemmeno in coincidenza con l’apertura generale ma solamente dal 1° ottobre! Quale è la logica? Che senso ha???”
Gioco al massacro
“Come al solito, il confine tra incompetenza e malafede è molto sottile ma chi non ha portato il cervello all’ammasso della miope ideologia animalista deve rendersi conto del giochetto al massacro che alcuni amministratori, spalleggiati da una stampa compiacente, stanno potando avanti contro una attività umana che non può e non deve essere criminalizzata. Per il bene dell’ambiente, della biodiversità e dell’intera società”.