Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato l’intenzione di riformare la Legge 157/92 sulla caccia entro l’estate, con l’obiettivo di renderla operativa prima dell’inizio della nuova stagione venatoria. L’annuncio è stato fatto durante l’evento “Caccia Village” a Bastia Umbra, dove Lollobrigida ha incontrato rappresentanti delle associazioni venatorie, tra cui il presidente di Federcaccia, Massimo Buconi. La proposta di riforma mira a modernizzare la normativa vigente, risalente a oltre trent’anni fa, per affrontare le nuove sfide legate alla gestione della fauna selvatica e al contenimento delle specie invasive. Secondo Lollobrigida, l’obiettivo è garantire un equilibrio tra la tutela della biodiversità e le esigenze delle attività agricole e venatorie.
Le principali modifiche proposte
La bozza di riforma, composta da 18 articoli, introduce diverse modifiche significative:
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Estensione delle aree cacciabili, includendo demani pubblici e aree naturali protette.
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Autorizzazione alla caccia anche in orari notturni e oltre i limiti tradizionali della stagione venatoria.
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Riapertura dei roccoli e aumento delle specie utilizzabili come richiami vivi, passando da 7 a 47.
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Possibilità di cacciare in territori finora vietati, come spiagge e dune.
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Riduzione delle aree protette se superano il 30% del territorio regionale.
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Riconoscimento della licenza di caccia di cittadini stranieri per agevolare il turismo venatorio.
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Eliminazione del parere vincolante dell’Ispra, sostituendolo con un Comitato tecnico faunistico-venatorio.
Reazioni politiche e istituzionali
La riforma ha suscitato reazioni contrastanti. L’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, ha espresso sostegno all’iniziativa, sottolineando la necessità di aggiornare la normativa per affrontare l’emergenza legata alla proliferazione incontrollata della fauna selvatica, che causa danni all’agricoltura e aumenta il rischio di incidenti stradali.
D’altra parte, il Partito Democratico, attraverso il capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, ha criticato la proposta, definendola una “strada sbagliata” e lamentando la mancanza di un’analisi approfondita dei risultati ottenuti dalla legge attuale e delle sue eventuali carenze.
Preoccupazioni delle associazioni ambientaliste
Le associazioni ambientaliste e animaliste hanno espresso forte preoccupazione per le modifiche proposte. Tra le principali critiche vi sono l’estensione delle aree cacciabili, l’autorizzazione alla caccia notturna, l’aumento delle specie utilizzabili come richiami vivi e la riduzione delle aree protette. Secondo queste associazioni, tali modifiche rappresentano un “attacco alla biodiversità” e un “ribaltamento” della normativa attuale.
Prossimi passi
Il Ministro Lollobrigida ha ribadito che la riforma sarà presentata in Consiglio dei Ministri entro maggio, con l’obiettivo di approvarla in Parlamento prima della fine dell’estate. Ha sottolineato l’importanza di un confronto costruttivo con tutte le parti interessate per raggiungere un testo equilibrato che risponda alle esigenze del Paese.
La riforma della Legge 157/92 rappresenta un punto di svolta nella gestione dell’attività venatoria in Italia. Il dibattito tra sostenitori e oppositori della proposta evidenzia la necessità di trovare un equilibrio tra le esigenze delle attività venatorie e la tutela dell’ambiente e della biodiversità.