Le sigle protagoniste
Puntuale come una cambiale, il primo settembre 2025 è stato depositato un ricorso al TAR Lombardia dalle solite associazioni ambientaliste (LAC, LIPU, WWF, LAV, ENPA ecc.) contro Regione Lombardia e, sentite sentite, stavolta anche contro ISPRA. E sì! Perché in questo caso che ISPRA ha dato un parere positivo alle deroghe, non è più così bravo come quando solitamente da pareri negativi contro la caccia ed i cacciatori.
Piccole quantità
Ma andiamo con ordine. La macchina amministrativa di Regione Lombardia, dopo aver chiesto il dato sulle piccole quantità, dopo aver avuto da ISPRA il dato su cui convenire con le altre Regioni il possibile prelievo, parliamo di 97.637 fringuelli e di 41.552 storni, ha stabilito e deliberato le condizioni applicative delle deroghe ed attivato il sistema per chiedere di poterne usufruire, solo ai cacciatori da appostamento fisso. Ed ecco che i soliti antitutto contestano le deroghe, previste nuovamente per la prima volta dal 2005, mettendo di mezzo e contestando ISPRA che “non si sarebbe limitato ai suoi compiti ma avrebbe esulato dagli stessi…” Forse gli antitutto dovrebbero ricordare che anche quando ISPRA vuole che si apra tutta la caccia al 1° ottobre, aldilà delle date previste dalle leggi, esula dal suo compito, ma allora ovviamente per loro va bene, ed il parere invece assume valenza assoluta.
Cosa dice il ricorso
Per dirla in breve, poi seguiranno letture più approfondite anche per contestare il ricorso, lo stesso afferma che:
- Le motivazioni adottate per derogare sono illegittime
- Le piccole quantità non sono definite tali nel parere
- Le condizioni rigidamente controllate non ci sono perché non tutti gli appostamenti fissi sono georeferenziati
- I numeri dei possibili prelievi non saranno corretti a prescindere perché saranno forniti dai fruitori del prelievo, ergo cacciatori non credibili
- Il fucile non è selettivo perché fringuelli e peppole sono simili e si possono commettere errori
- Il possibile utilizzo di richiami vivi porterà al bracconaggio per procurarseli
- Non vi sono abbastanza guardie per controllare (forse ne vorrebbero una per cacciatore)
Non va bene nulla
Per gli storni si contesta altresì che al numero concesso di 41.552 non sarebbero stati sottratti i 5000 resi prelevabili per danni alla agricoltura e quindi si andrebbe ad un numero ancora più alto; basterebbe leggere bene la delibera regionale nel dispositivo per vedere che i 5000 dei danni sono stati correttamente sottratti, arrivando al numero prelevabile di 36.552 storni. Insomma, non andrebbe bene assolutamente nulla. Ovviamente essendo stata chiesta al TAR la sospensiva, vedremo presto che accadrà. (Federcaccia Brescia – Cacciapensieri)