Livelli non più accettabili
La situazione delle predazioni da lupo, in Lessinia e sul Monte Baldo, ha raggiunto livelli di allarme inaccettabili, mettendo a serio rischio la sopravvivenza delle aziende zootecniche locali e la sicurezza dei cittadini. Coldiretti Verona lancia un grido d’allarme, chiedendo interventi urgenti e concreti per fronteggiare un’emergenza che si aggrava di giorno in giorno. Le continue predazioni, come quella registrata ieri a Sant’Anna d’Alfaedo, e quelle che si stanno verificando proprio in questi giorni sul Monte Baldo, minano l’inizio della stagione dell’alpeggio. Gli allevatori, che si apprestano a condurre le mandrie sui pascoli per garantire il benessere animale e la produzione di latte di alta qualità, sono ora paralizzati dalla paura. Loris Lavarini, veterinario e allevatore di Sant’Anna d’Alfaedo, proprio ieri, ha dovuto assistere alla morte di una manza, attaccata dal lupo, in un appezzamento che si trova tra le case…: “A questo punto della stagione dovrei aver portato tutte le mucche in alpeggio, a loro fa bene e per me significa risparmiare in foraggio, però non lo posso più fare perché lassù il lupo la fa da padrone”.
Casi quotidiani
“Oltre al danno, la beffa: non mi sento sicuro nemmeno a tenerle in stalla perché questa predazione è avvenuta tra le case, a due passi, da dove tengo gli animali, che non porto in alpeggio”, conclude Lavarini. Le predazioni sono ormai quasi quotidiane e si spingono sempre più verso la pianura e i centri abitati, generando forte preoccupazione anche tra la popolazione. Raffaello Campostrini sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo, si fa portavoce della preoccupazione della gente. “Siamo di fronte all’ennesimo, preoccupante episodio di predazione da lupo nel nostro Comune – spiega Campostrini -. Dal 2012, la presenza del lupo è una realtà con cui conviviamo, ma negli ultimi tempi la situazione si sta facendo insostenibile e la nostra preoccupazione principale adesso è anche la sicurezza dei cittadini. Da anni attendiamo risposte concrete e misure efficaci per tutelare non solo le nostre aziende agricole, ma anche i residenti e i numerosi turisti che visitano la Lessinia”.
Il parere dell’ISPRA
“Allo stesso tempo – continua Campostrini – non possiamo permettere che il nostro territorio venga abbandonato. Se dovessimo perdere gli allevatori, coloro che con il loro lavoro custodiscono e mantengono la bellezza della Lessinia, ci sarebbe un rischio concreto per il futuro del nostro territorio”. Coldiretti ritiene urgente che la Regione si attivi per chiedere il parere delI’ISPRA ,con la prospettiva di intervenire in deroga per il prelievo e l’abbattimento dei soggetti più pericolosi e a predazione cronica. Tuttavia, si solleva la questione cruciale di come si intenda identificare questi esemplari. La Direttiva Habitat 9243CEE prevede deroghe alla tutela delle specie protette, in caso di gravi danni. Tuttavia, la deroga non è automatica e deve seguire criteri molto stringenti e autorizzazioni formali da parte di ISPRA e della Regione. “È indispensabile agire con celerità, – interviene il presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini – poiché vi sono ormai zone in cui le predazioni sono oggettivamente croniche”.
Stalle in pericolo
“Sono anni che ribadiamo il fatto che la situazione sarebbe degenerata. È ora di procedere con un monitoraggio più costante e capillare – continua Vantini – perché la situazione attuale compromette non solo la redditività delle aziende agricole, ma anche la sicurezza dei paesi e dei centri abitati. I lupi stanno valicando i confini del loro ambiente naturale, arrivando alle porte delle comunità locali e addirittura all’interno delle stalle”. “La Regione Veneto – conclude Vantini – riconosca la situazione di emergenza e avvii un serio e concreto piano di monitoraggio. La gestione della presenza del lupo è una responsabilità che ricade su tutti gli attori coinvolti, ciascuno per le proprie competenze, e non può più essere rimandata”. Un tema, quello sopra esposto, veramente allarmante e che deve trovare una risposta. Amare gli animali è cosa naturale e doverosa, tanto più che i lupi, in tema, sono parte di una biodiversità – la Lessinia – che non deve venire meno, ma, il tutto non può essere di danno ad aziende, che con i loro allevamenti, creano prodotti assolutamente necessari, creando, al tempo, economia, e che sono base di vita, per le famiglie, che all’allevamento dedicano costanti attenzione ed impegno (fonte: Coldiretti).