Modelli efficaci ma non applicati
“La gestione delle nutrie non può procedere in ordine sparso. Esistono già modelli efficaci sperimentati: vogliamo capire perché l’Emilia-Romagna non riesca ad applicarli in modo uniforme”. Lo afferma il consigliere regionale della Lega, Tommaso Fiazza, depositando un’interrogazione alla Giunta. Fiazza richiama la sperimentazione della Provincia di Ferrara, “che ha dimostrato come l’utilizzo controllato di carabine ad aria compressa non depotenziate e calibri .22, con operatori formati e autorizzati, possa aumentare l’efficacia e ridurre i danni ma attivare questo sistema non è immediato”.
Standard unici di sicurezza e operatività
“Oggi l’Emilia-Romagna soffre infatti di una forte disomogeneità territoriale: ogni Provincia segue procedure differenti, con percorsi formativi non allineati e con la mancanza di un coordinamento regionale che garantisca standard unici di sicurezza e operatività – spiega Dario Moretti, responsabile regionale del Dipartimento Gestione Faunistica e Attività Venatoria della Lega -. Una frammentazione che rallenta gli interventi e rende complicato replicare modelli efficaci già rodati”.
Un corso regionale unico
La Lega chiede quindi alla Giunta “di valutare l’istituzione di un corso regionale unico, autorizzato e riconosciuto, che metta ordine nelle procedure e offra finalmente uno strumento efficace di contrasto a un’emergenza sempre più grave”. “Non possiamo permetterci che ogni territorio vada in ordine sparso – concludono gli esponenti del Carroccio -. Per proteggere gli argini, le campagne e la sicurezza dei cittadini serve un sistema regionale chiaro, uniforme e realmente funzionante. La sperimentazione è stata fatta e ha funzionato: ora la Regione deve decidere se vuole davvero utilizzarla” (Fonte Ufficio Stampa Gruppo Lega Salvini Premier E.R.).



































