Pubblicità
Contattaci
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Accedi
  • Registrati
en fr de it ro ru es
Caccia Passione
  • Home
  • Shopping
  • Notizie caccia
    • Ultime
    • Associazioni Venatorie
    • Sportive
  • Video caccia
  • Prove Venatorie
    • Fucili da Caccia
    • Canna rigata
    • Canna liscia
    • Munizioni e Polveri Caccia
    • Ottiche e Accessori Caccia
  • Cani da Caccia
    • Cani e Cacciatori
    • Addestramento Cani
    • Alimentazione Cane
    • Veterinaria
    • Le razze
      • Cani da ferma – razze continentali
      • Cani da ferma – razze inglesi
      • Cani da Cerca
      • Cani da Seguita
      • Cani da Tana
      • Cani da Riporto
      • Cani da Traccia
  • Viaggi
    • Viaggi – Caccia in Italia
    • Viaggi – Estero
    • Aziende Agrituristiche Venatorie
  • Norme
    • Calendari Venatori
    • Licenza di Caccia
    • Leggi Venatorie Regionali
    • Leggi Venatorie Italiane
    • Leggi Venatorie Comunitarie
  • Ricette
  • Rubriche
    • Rivista
    • Caccia e Cacciatori
    • Tecniche di Caccia
    • Fucili e Munizioni Caccia
    • Racconti di Caccia
    • Digiscoping
    • Vini
      • Vini Rossi
      • Vini Bianchi
      • Distillati
      • Spumanti
      • Wine Style
    • Armi da Caccia
      • Balistica Venatoria
      • Cartucce da Caccia
      • Fucili da Caccia
        • Fucili Caccia Canna Rigata
        • Fucili Caccia Combinati
    • Fauna
      • Fauna Cacciabile
      • Fauna Protetta
      • Fauna Protetta Particolarmente
    • Giochi di Caccia
    • Concorso
    • Concorso letterario
      • Opere Letterarie
      • Opere Video
    • Pubblicità
    • Contattaci
    • Accedi
      • Registrati
        • CACCIAPASSIONE
          • Il mio account
          • Ordini
          • Modifica account
          • Logout
  • Home
  • Shopping
  • Notizie caccia
    • Ultime
    • Associazioni Venatorie
    • Sportive
  • Video caccia
  • Prove Venatorie
    • Fucili da Caccia
    • Canna rigata
    • Canna liscia
    • Munizioni e Polveri Caccia
    • Ottiche e Accessori Caccia
  • Cani da Caccia
    • Cani e Cacciatori
    • Addestramento Cani
    • Alimentazione Cane
    • Veterinaria
    • Le razze
      • Cani da ferma – razze continentali
      • Cani da ferma – razze inglesi
      • Cani da Cerca
      • Cani da Seguita
      • Cani da Tana
      • Cani da Riporto
      • Cani da Traccia
  • Viaggi
    • Viaggi – Caccia in Italia
    • Viaggi – Estero
    • Aziende Agrituristiche Venatorie
  • Norme
    • Calendari Venatori
    • Licenza di Caccia
    • Leggi Venatorie Regionali
    • Leggi Venatorie Italiane
    • Leggi Venatorie Comunitarie
  • Ricette
  • Rubriche
    • Rivista
    • Caccia e Cacciatori
    • Tecniche di Caccia
    • Fucili e Munizioni Caccia
    • Racconti di Caccia
    • Digiscoping
    • Vini
      • Vini Rossi
      • Vini Bianchi
      • Distillati
      • Spumanti
      • Wine Style
    • Armi da Caccia
      • Balistica Venatoria
      • Cartucce da Caccia
      • Fucili da Caccia
        • Fucili Caccia Canna Rigata
        • Fucili Caccia Combinati
    • Fauna
      • Fauna Cacciabile
      • Fauna Protetta
      • Fauna Protetta Particolarmente
    • Giochi di Caccia
    • Concorso
    • Concorso letterario
      • Opere Letterarie
      • Opere Video
    • Pubblicità
    • Contattaci
    • Accedi
      • Registrati
        • CACCIAPASSIONE
          • Il mio account
          • Ordini
          • Modifica account
          • Logout
Caccia Passione
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Notizie di caccia Associazioni Venatorie

Wilderness (AIW): Orso Bruno Marsicano

Federico Cusimano di Federico Cusimano
31 Agosto 2015
in Associazioni Venatorie, Notizie di caccia, Ultime
Tempo di lettura: 19 minuti di lettura
A A
0
Condividi su FacebookCondividi su TwitterInvia WhatsApp

Associazione Italiana per la Wilderness (AIW)

orso-marsicano-abruzzo.jpgORSO BRUNO MARSICANO

 UN COMMENTO Alle domande e risposte fatte e date in un opuscolo diffuso il 19 agosto scorso ai lettori del quotidiano abruzzese IL CENTRO a cura delle autorità del Parco Nazionale d’Abruzzo 

Si è aspettato ovviamente l’agosto ed il pieno di turisti per diffondere un opuscolo sull’Orso marsicano nel quale sono state elencate alcune domande che tanti magari si fanno visitando il Parco d’Abruzzo, sapendo che è il luogo d’elezione per chi volesse osservare o, comunque, percepire la presenza di quest’animale; e ad esse le autorità rispondono, va da sé, “autorevolmente”. L’opuscolo è stato offerto gratuitamente a chi acquistava il quotidiano IL CENTRO – quotidiano che già fu buggerato quando fu convinto a lanciare una campagna raccolta fondi a favore dell’orso marsicano – 10.000 Euro! – che furono poi devoluti in un’inutile operazione per un meleto domestico oggi in abbandono, realizzato dove si sarebbe fatto meglio – e spendendo un’inezia! – seminarvi un grande campo di granoturco (si veda Wilderness/Documenti N. 2/2015). Vabbè, c’è chi ama perseverare nell’errore e non guardare mai al passato: ed è forse il più macroscopico errore di autorità, politici e mass-media, per cui in Italia tanti problemi non si risolvono mai, e si interviene quasi sempre a buoi fuori dalle stalle o lo si fa con operazioni di sola facciata).

Anche se nell’opuscolo la scrivente associazione non è stata inserita nell’elenco finale dei siti Internet dove il cittadino può avere informazioni sull’Orso marsicano, almeno il sottoscritto ritiene di poter “autorevolmente” intervenire in quanto fu il primo studioso sul campo di quest’animale, quando la situazione dell’animale era già critica, sebbene vista da oggi poteva ritenersi florida. Si noti bene, l’AIW non è stata inserita nell’elenco dei siti visitando i quali si possono avere ulteriori informazioni sull’Orso marsicano, pur essendo, senza falsi pudori, l’Associazione ambientalista che ha maggiormente stampato e diffuso articoli e documenti su quest’animale PIÙ DI OGNI ALTRA ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA! Più delle stesse autorità del Parco.

Evidentemente le aggressioni a persone avvenute in Trentino da parte di orsi reintrodotti dalla Slovenia hanno fatto scuola e messo paura, per cui il titolo dell’opuscolo: “È PERICOLOSO L’ORSO BRUNO MARSICANO?” Le risposte alle domande più frequenti per conoscere e rispettare l’Orso.

Già nella presentazione del Presidente del Parco – che ovviamente non si era mai occupato di questo problema prima della carica politica che gli è stata conferita: ma si sa, in questi casi chi scrive spesso non è mai l’autorità ma i tecnici che gli stanno dietro, quindi è ampiamente scusabile – ci sono da fare non pochi commenti e/o suggerimenti.

. Egli scrive che “ci sono norme internazionali e nazionali che tutelano l’orso. Dobbiamo farle rispettare. C’è un Piano nazionale per la tutela dell’orso marsicano (PATOM). Dobbiamo realizzarlo”. A dire il vero c’è una norma nazionale, che risale al 1936 e la si deve al Senatore (liberale) e Conte Gian Giacomo Gallarati Scotti, che proibì di farne oggetto di caccia. Per il resto si tratta di indicazioni più che altro “gestionali” del suo habitat, o ripetitive del divieto di cacciarlo. Peccato che lo stesso Parco abbia raramente provveduto a quelle iniziative gestionali atte a migliorare il suo habitat ed a preservarne la quiete necessaria alla vita dell’animale, ed abbia piuttosto puntato ad allargare sempre più il Parco (operazione MAI richiesta dalle citate norme internazionali), come se con un Parco allargato il divieto di caccia aumentasse in severità, per combattere un bracconaggio che NON C’E MAI STATO! Perché il bracconaggio vero è un’altra cosa, e non va confuso con le uccisioni, che sono sempre state meramente occasionali, per rivalsa e difesa di interessi economici; misfatti sì, ma che si combattono con altre “armi” e non con i divieti, i quali lasciano il tempo che trovano; ovvero con provvedimenti che raramente sono stati presi dalle tante autorità coinvolte nel progetto PATOM.. Egli si rivolge poi ai cittadini, sostenendo che “per salvare l’orso dobbiamo rispettarlo. Per rispettarlo al meglio lo dobbiamo conoscere”. Come se l’orso marsicano avesse ancora bisogno di essere “difeso” dai cittadini e visitatori del Parco! Dopo oltre cinquant’anni di prolissa educazione su questo tema! La verità è che si doveva giustificare la spesa e diffusione dell’opuscolo, perché oggi in Italia, a parte qualche sciagurato ed incolto pastore o cacciatore (che mai leggerebbero l’opuscolo!) NESSUNO immagina più di uccidere l’orso marsicano, e tanto meno lo farebbero gli abitanti locali che sono talmente affezionati a quest’animale da avergli dato numerosi nomignoli di simpatia (diverso il discorso in Trentino, dove la reintroduzione di orsi di carattere più “aggressivo” stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di questi esemplari). O forse con quel “per conoscerlo”, si vogliono giustificare i MILIONI di Euro spesi finora in studi e ricerche che se non inutili, sono perlomeno ripetitive – ed in qualche caso forse anche pericolose, visto che lo stesso Ministero dell’Ambiente aveva (vige ancora?) proibito la cattura e sedazione di esemplari a questo fine.

E veniamo alle domande.

1 – Qual è l’attuale situazione dell’orso in Appennino?

Già la domanda nasconde il subdolo riconoscimento di uno stato di fatto che da negativo è stato trasformato in positivo. L’orso marsicano viveva solamente nel Parco d’Abruzzo e sue ristrette vicinanze dall’inizio del secolo scorso agli anni ’70. Solo DOPO si è allargato all’ “Appennino”, ma non già per aumento della popolazione come qualcuno ha più volte cercato di far credere, bensì per la sua dispersione (la famosa “diaspora”, o “fenomeno emigratorio”, come io lo definii a partire da quegli anni ‘70): una sconfitta per le autorità, che preposte alla sua difesa, agirono invece a suo danno con un’opera gestionale che, a mio giudizio, finì per farlo sempre più allontanare dal Parco e suoi ristretti circondari (dove Ermino Sipari lo collocava, e poi lo protesse con un divieto di caccia previsto dalla stessa legge che aveva istituito il Parco, quindi prima ancora che il Conte Gallarati Scotti ne ottenesse la protezione da parte del Parlamento; un’area che ancora oggi lo stesso opuscolo individua come “area principale dell’orso”). Ovviamente alla domanda le “autorità” rispondono con una prima “solida” non verità. “All’interno del PNALM si stima una popolazione di circa 50 individui”! Si vuole forse far credere che all’esterno si può contare sulla presenza di altri individui? E come mai fino a ieri si è sempre parlato di 40/50 individui in TUTTO l’Appennino? Ci parlano poi delle “3-4 femmine che ogni anno si riprodurrebbero”, come se fosse la norma, quando ciò vorrebbe dire una crescita al massimo di 3-4 orsi all’anno (considerata l’alta mortalità dei piccoli, che le autorità stesse riconoscono: “la mortalità dei cuccioli (…) è particolarmente elevata”), il ché significa una perdita netta a fronte della mortalità che si dichiara essere “ogni anno di 2-3 orsi rinvenuti morti”: ovvero, si ignorano quelli NON trovati ma statisticamente valutabili! Drammatica poi la dichiarazione “nonostante negli ultimi 8 anni siano nati più di 60 cuccioli, non ci sono evidenze di crescita”, che di fatto conferma la mia ipotesi e sconfessa l’ottimismo sparso in tutto l’opuscolo!orso marsicano e cuccioli

2 – La popolazione di orsi appenninici può considerarsi stabile, in aumento o in via di estinzione?

Altra mistificazione: dopo quanto scritto alla prima risposta, si ha il coraggio di sostenere che “In base alle stime più recenti, prodotte tra il 2008 e il 2014, la popolazione appare numericamente stabile nelle sue porzioni centrali dell’areale”. Una risposta ottimista, per ercare di sminuire il dramma della situazione descritta nel rispondere alla prima domanda?

3 – Ci sono evidenze di espansione in altre aree? Perché il processo è così lento?

Si risponde facendo riferimento ad un “crescendo di segnalazioni”, ma che la presenza perlopiù di maschi renderebbe lento il processo di nuove colonizzazioni, anche a causa delle “ridotte capacità di dispersione (…) delle femmine che tendono ad essere molto legate al proprio territorio e a quello materno”. Anche, dicono, a causa di “casi di mortalità per cause antropiche”, considerando questo “uno dei fattori che maggiormente potrebbero limitare l’espansione”. Si noti bene, un’espansione che viene definita “lenta”, come se fosse un fatto positivo, mentre è assolutamente NEGATIVO a fronte di una mancata crescita della popolazione (passata dai circa 100 orsi degli anni ’70, ai circa 50 di oggi!) rappresentando un FENOMENO “DISPERSIVO”, che è cosa diversa da UN’ESPANSIONE causata da una crescita della popolazione. Quindi, l’espansione è lenta per mancanza di un eccesso di individui che la dovrebbero provocare!

4 – Quali sono le principali cause di mortalità dell’orso?

Nulla da dire sui dati, sempre che siano reali (sebbene almeno una cinquantina di orsi siano morti solo tra la fine degli anni ’70 e la metà degli anni ’80 del secolo scorso: il che fa dubitare dei dati di 117 orsi morti tra il 1970 ed il 2014. Ed una maggiore mortalità dimostrerebbe che la popolazione era molto più florida in passato di quanto si cerca di far credere oggi, perché altrimenti non avrebbe sopportato un tale indice di mortalità. Si tratta di numeri, non di chiacchiere (ma i numeri, si sa, li danno anche le autorità e contestarli non è sempre facile per il semplice cittadino che lo volesse fare, non avendo accesso ai documenti ufficiali)! Ridicolo poi il fatto che per illustrare questi dati sulla mortalità, che è addebitata al 44,8% ad “avvelenamento o uccisione con arma da fuoco” si sia scelto un disegno che illustra quella che è la mortalità di soli “3 casi di incidenti stradali”. Sembra quasi di voler gonfiare un falso problema per giustificare gli esagerati allarmi che in questi ultimi anni si è lanciato contro il rischio di collisione con le automobili. Si ribatte poi sul fatto che “la mortalità dovuta ad attività antropiche illegali rimane diffusa e gli sforzi di contrasto con tale minaccia messi in campo nei passati decenni si sono dimostrati sostanzialmente inefficaci”. Quando si tratta di un’ovvietà, perché SOLO LE ATTIVITA’ ANTROPICHE sono le minacce che ogni specie animale deve affrontare! Il problema è caso mai spiegare come mai “si sono sostanzialmente dimostrate inefficaci” gli “sforzi di contrasto”. Vuole dire che si è fallito su tutto il campo! Vuole dire che forse altre erano le cose che andavano fatte e che non si sono fatte, come ad esempio fare in modo che gli orsi non fossero spinti a lasciare le zone naturali e selvagge del Parco a causa: uno, del disturbo turistico; due alla ricerca di alimentazione di origine antropica (agricola e pastorale). Ma questo non ce lo dicono! Curioso è poi il riferimento ai “5 casi per cause sanitarie”. Perché per quanto noto ci sarebbe un solo caso per supposta tbc bovina. Quali sarebbero i mali che hanno portato alla morte ben altri 4 esemplari? Si tratta di malattie contagiose reali, o solo supposizioni, visto che per quanto noto di nessuna profilassi si è mai saputo (salvo quella contro la rabbia, ma, sempre per quanto noto, ad opera di iniziative non sempre condotte dalle autorità del Parco). P.S. Si tiene ad evidenziare come molti orsi morti “sono stati recuperati grazie al radiocollare”: come se questa fosse la funzione di un tale strumento di tortura, tra l’altro rischioso per la stessa incolumità degli esemplari catturati (visto che per farlo si utilizzano lacci di corda d’acciaio che li stringono alle zampe) e sedazione (notoriamente pericolosa anche per l’uomo!), mentre non hanno alcuna utilità per impedirne la morte per uccisione.

5 – Qual è la conseguenza della rimozione di una femmina riproduttiva sul futuro della popolazione di orso?

Viene data una risposta ovvia che più ovvia non potrebbe essere, in quanto vale per tutte le specie animali: “Ogni volta che si perde una femmina non si perde soltanto un orso, ma più di una generazione di orsi”! Ovvero si enuncia una verità assodata che non aggiunge nulla alle problematiche di conservazione di ogni specie animale, in quanto non solo l’orso ma anche tante altre femmine di animali non partoriscono tutti gli anni (l’uomo stesso!), ma solo ogni certo numero di anni. Questo dicono, solo per sostenere che conviene siano evitate le perdite di femmine per allontanare il rischio di estinzione: un’ovvia pleonastica regola biologica che vale per ogni specie animale!

Potrebbe piacerti anche..

Roma, lupi individuati anche nella zona Sud: le prove in un video

Daini, Lupi ed Orsi: sempre gli stessi problemi irrisolti

18 Maggio 2023
ACR

WWF contro ipotesi caccia al cervo nel Parco Nazionale d’Abruzzo

10 Giugno 2021
Bolzano

Orso marsicano: problema “risolto” con Metodo italiano!

22 Aprile 2021
Trento

Wilderness | Come salvare l’Orso marsicano standosene a casa!

3 Giugno 2020
Lazio

Le proposte di ANUU Lazio su orso marsicano e cinghiali in sovrannumero

29 Febbraio 2020
Trento

I cacciatori di Frosinone intervengono per fare chiarezza sull’orso marsicano

7 Agosto 2019
Carica altro

6 – Data una popolazione così piccola, si è pensato alla possibilità di effettuare immissioni di soggetti provenienti da altre aree geografiche, come in Trentino?

In questo caso va riconosciuto che viene data una risposta saggia: “l’orso marsicano viene considerato una unità evolutiva a sé stante con caratteristiche (…) da conservare come tali. Inserire nuovi orsi nella popolazione derivanti da altre aree geografiche comporterebbe una perdita di queste unicità evolutive”, sebbene si tema che saranno proprio gli studiosi che prima o poi faranno pressioni affinché un rinsanguamento sia effettuato, visto che di questa possibilità si è sempre parlato fin dall’epoca di Ermino Sipari ed anche prima, visto che la storia ci dice che qualche orso sarebbe già stato immesso in epoca borbonica per rinsanguare una popolazione formata da individui che si ritenevano “miseri e tapini” (non avendo, all’epoca, compreso – né ne avevano cognizione, ovviamente – che proprio quell’essere miseri e tapini li distingue geneticamente, fisicamente ed anche comportalmente da ogni altra popolazione di orsi bruni!).

1439540591-1688251192-orso-marsicano.jpg7 – Nell’area del PNLM ci sono abbastanza risorse alimentari per sostenere la popolazione di orso marsicano?

Qui si mistifica nuovamente! ovvero, si risponde facendo credere che l’orso si alimenti SOLO di risorse alimentari naturali, visto che solo ad esse si fa riferimento, sostenendo che sono sufficienti alle esigenze vitali dell’orso, mentre è notorio che questa dieta viene integrata abbondantemente con risorse alimentari di origini antropica (coltivazioni e bestiame domestico). In pratica si cerca di far credere che l’orso potrebbe vivere anche solo di risorse alimentari naturali. Una cosa vera, che però, come avviene in ogni altro luogo della terra dove vivono orsi, ne ridurrebbe notevolmente la presenza: e, difatti, l’alta concentrazione di orsi storicamente presenti in Abruzzo la si deve proprio a queste risorse. Pretendere che dopo millenni di convivenza orso-uomo, l’orso ritorni improvvisamente ad un’epoca precedente, è il più grave errore che stanno facendo gli studiosi attuali dell’animale e le autorità che gli stanno dando retta! Ed è una delle maggiori spiegazioni del perché della “grande fuga” dal Parco verso l’esterno avvenga, non a caso, verso aree ancora ad elevata presenza di coltivazioni e allevamento di bestiame domestico. Altro che “interventi di gestione forestale che mantengano una elevata produttività di ghiande, faggiola e ramno”; costose manipolazioni forestali assolutamente in contrasto con l’idea di Parco, ed anche inutili vista la grande disponibilità trofica esistente anche lasciando allo sviluppo spontaneo querce, faggi e ramno (si veda Wilderness/Documenti N. 2/2015).

8 – Esiste una relazione fra produttività delle femmine e disponibilità di cibo e quali sono le implicazioni gestionali?

Ovviamente anche in questo caso la risposta è pleonastica, visto che vale per ogni specie animale (hanno speso milioni di Euro, per stabilire l’ovvietà? Pe scoprire l’acqua calda?); peccato che nel dare importanza all’alimentazione ante parto, si ignori quella altrettanto e forse anche più importante post parto! Infatti alla prima uscita dalla tane invernali gli orsi hanno bisogno di trovare grandi risorse alimentari per poter produrre il nutrimento necessario alla crescita dei cuccioli, ma queste risorse scarseggiano sempre più o addirittura non esistono più a causa di una errata gestione della fauna del Parco: ovvero, la presenza di un eccesso di cinghiali e di cervi i quali fanno sì che durante l’inverno facciano sparire ogni presenza dei frutti autunnali rimasti sul terreno (in particolare mele e pere selvatiche) che un tempo rappresentavano le prime nutrienti fonti alimentari primaverile per l’orso! Per evitare ciò, bisognerebbe ridurre drasticamente la presenza di cervi e cinghiali per mantenerne basso il numero: ma questo non si fa per il solito tabù tipicamente italiano, che “nei Parchi non si deve cacciare mai”! E per nascondere quest’esigenza, ovviamente non se ne parla. A corredo di questa domanda viene poi pubblicata una tabella in cui si evidenzia come nel periodo estivo nell’alimentazione compaiono anche risorse alimentari di origine antropica (simboleggiate da frumento, api domestiche e pecore), alle quali però nella risposta non si fa alcun cenno! Perché? Una domanda che forse alcuni lettori si faranno, ma senza aver ricevuto una risposta!

9 – Perché gli orsi si avvicinano ai paesi? Si può evitare?

Altra mistificazione, di una fatto storicamente mai verificato si prima, ma che viene presentato sotto una luce diversa. Addirittura si sostiene che il loro avvicinarsi ai paesi sia “più naturale di quello che comunemente si spensa”. Peccato che gli abitanti locali non abbiano memoria storica di questi fatti, i cui eventi si fanno risalire solo agli ultimi anni ed in particolare al periodo in cui sono iniziate le ricerche e manipolazioni degli orsi a tal fine (catture, sedazioni e radiocollari)! Vi si sostiene che “Gli orsi possono essere attratti dalla possibilità di accedere a risorse ‘facili’ e molto nutrienti (es. mangime, arnie, bestiame), fenomeno che può amplificarsi in stagioni o anni di scarsa disponibilità di cibi naturali e che è causa di conflitto con l’uomo”. Ovvero, si sconfessa con questa risposta quanto scritto alla precedente domanda sull’alimentazione, visto che si fa capire che almeno esistono annate in cui le risorse dell’uomo possono essere indispensabili alla vita dell’animale. La cosa poi che rasenta addirittura il ridicola è là dove si sostiene il fatto che le femmine di orso si avvicinerebbero ai paesi “per ridurre il rischio di aggressione da parte di maschi adulti”! E come mai in almeno due millenni ciò non si era mai verificato? E’ solo oggi che le femmine temono la presenza dei maschi? Il fatto poi che l’orso abbia “bisogno di muoversi in una area ampia (…) ne consegue che un paese può ricadere ricadere facilmente nel territorio di un orso” è altrettanto ridicolo, visto che ciò è sempre stato, e mai prima questi fenomeni si erano verificati! Si fa poi riferimento al fatto che gli orsi si avvicinerebbero ai paesi in quanto vi sarebbero “fonti di cibo legate all’uomo, per esempio frutteti abbandonati, così come è facile trovare fonti naturali di cibo, come ghiande, vicino ai paesi”; ovvero situazioni sempre esistite, ma che mai avevano spinto gli orsi ad ENTRATE NEI PAESI, tra le case, e perfino sui terrazzi, nelle conigliere e nei pollai! Cose, si ripete, storicamente mai verificatesi prima degli ultimi decenni! Poi si prosegue con altre ovvietà, come quello di dichiarare che sia “importante che questo comportamento non diventi un’abitudine tale per cui gli orsi possano perdere del tutto la diffidenza nei confronti dell’uomo ed entrare continuamente nei centri abitati ad alimentarsi”. Peccato che IL PROBLEMA NON VADA TANTO EVITATO, QUANTO STUDIATO PER CAPIRE PERCHÉ GLI ORSI HANNO PRESO QUEST’ABITUDINE!!! E si conclude proponendo un’altra ovvietà: “proteggere i cassonetti dei rifiuti, orti e pollai per impedire del tutto l’acceso all’orso”! Ovvero, chiudere i rubinetti per non far uscire l’acqua, sembra che si voglia dire!

10 – Cos’è un orso confidente e cos’è un orso problematico?

Ecco a cosa sono serviti gli studi e le ricerche: per poter dividere in due categorie un unico problema: come se un orso confidente non fosse anche un orso problematico! Anche se poi finiscono col contraddirsi, chiudendo la risposta con un “è comunque bene prevenire il comportamento degli orsi confidenti onde evitare che possa maturare in atteggiamenti problematici”. Ovvietà che più ovvia non potrebbe essere! Ed ovviamente completamente ignorato è il fatto CHE MAI PRIMA SONO ESISTI TALI TIPI DI ORSO! E nessuna parola per spigarne le ragioni!

11 – Quanti e quali danni fa l’orso?

Anche in questo caso si può notare la netta contraddizione con la risposta ad una domanda precedente, perché nel rispondere si enunciano i gravissimi ed ingenti danni che gli orsi arrecano all’economia agro-pastorale: ma come, verrebbe da dire, ma se si diceva che si alimentano prevalentemente di risorse naturali, come spiegate queste cifre? E vediamole: “da un minimo di 119 ad un massimo di 245 sopralluoghi per danni alla fauna imputabili all’orso”. Cifre presentate come un’inezia a chi legge, quasi una prova della scarsità dei danni! Che poi questi danni siano “nel 66% (…) patrimonio zootecnico (…) e il 34% alla colture” ci dice ben poco se non ci viene dato il totale generale di questi danni per poter fare un ragionevole confronto e rispondere CORRETTAMENTE alla domanda. Si giustificano, per sminuire l’impatto su agricoltura e bestiame, dandoci il dato su quelli da orsi problematici (“circa il 29%”). Un’altra verità manipolata è quella del pagamento dei danni: “i danni vengono regolarmente indennizzati da un punto di vista economico”. Vero, ma non si dice che il danno indennizzato non è mai rimborsato al 100%, ovvero compresi i danni indiretti che gli allevatori subiscono (ad esempio, una pecora od una vacca gravida vengono valutate come se non lo fossero. Né sono considerate le spese per reperirne altre in loro sostituzione; e men che meno sono considerati i danni affettivi!). In altre parole, come si ebbe modo di dire all’ultimo ex Presidente del Parco: è stato mai devoluto tutto il dovuto a chi ha lamentato dei danni? Ovvero, se gli si doveva 100 e gli si è rimborsato solo 50, non si può sostenere che il danno sia stato rimborsato! C’è poi da commentare il fatto che i provvedimenti presi con “dispositivi di sicurezza” per evitare che gli orsi aggrediscano stazzi, pollai o campi non favoriscono la presenza dell’orso nell’ambito del Parco, ma lo spingono anzi ad allontanarsi sempre di più alla ricerca delle stese cose non messe “in sicurezza”. Ma forse a questo gli studiosi ed i gestori del Parco non hanno pensato! Il problema non è il “mettere in sicurezza” queste risorse, ma casomai che esse debbono essere incentivate!

12 – L’orso è pericoloso?

Corretta, o quasi, la risposta sulla non pericolosità dell’orso marsicano. Solo una bugia: storicamente almeno un aggressione vi fu, sebbene provocata da un pastore che aveva sparato ad uno di essi e gli si era poi avvicinato credendolo morto. In ogni modo, in certi casi, finti (?) attacchi possono esservi se le femmine hanno i piccoli. In questi casi la femmina agisce chiaramente con una iniziale violento atto aggressivo: quello che andrebbe stabilito è, fino dove lo porterebbe, perché se la persona resta immobile la fuga dell’orso è certa (o quasi, perché come gli uomini anche gli orsi hanno indole diverse da individuo ad individuo), ma se la persona fugge, anche l’oro fugge o prosegue l’attacco?

13 – Cosa rende l’orso più vulnerabile di altre specie?

Corretta la risposta. Peccato che pur facendo presente le particolari esigenze dell’orso, nulla si dica sulla necessità di riservargli delle aree dove possa non essere disturbato dall’uomo (leggasi turismo). Si sostiene anche l’importanza per l’orso di trovare cibo abbondante. “Svincolato dalla necessità di potersi alimentare con risorse che siano molto abbondanti e di alta qualità (elevato contenuto nutrizionale ed energetico)”. Ma poi si minimizza o si ignora del tutto l’importanza di favorirlo con colture ed allevamenti a perdere da lasciare a sua competa ed unica disposizione, con i “recinti Finamore” (gli unici veramente in grado di assicurare l’accesso SOLO ALL’ORSO) per le coltivazioni e con le greggi pubbliche (di proprietà pubblica) per quanto riguarda le pecore.

14 – Che cosa disturba l’orso e quando è più vulnerabile?

Corretta e responsabile la risposta, che però contrasta poi con la realtà della mancanza di aree da riservare esclusivamente all’orso, ed il continuo mancato divieto di accompagnare escursioni turistiche al fine di farlo osservare ai visitatori. Ovvero, buono il proposito che “In contesti antropizzati gli orsi possono avere poche ‘scelte’ e poche, se non nulle, sono le possibilità di adattarsi a crescenti livelli di pressione umana”, ma chiaramente in contrasto poi con la realtà dei fatti, visto che nel Parco d’Abruzzo si approfitta di queste delicate situazioni – Ramneti – proprio per accompagnarvi visite che pur guidate sempre intrusioni umane sono (nel Montana, USA, le tribù native dei Salish e Kootenai vi provvedono ogni anno, chiudendo ASSOLUTAMETE A TUTTI l’accesso alle più importanti aree alimentari del Grizzly, per evitare il loro disturbo). “I periodi di maggiore vulnerabilità sono i mesi tra agosto e novembre, durante i quali l’orso dedica la quasi totalità del tempo all’alimentazione per accumulare risorse energetiche per (…) il periodo dello svernamento (novembre-aprile) (…) Disturbare un orso in tana, in particolare una femmina con piccoli, può comportare non solo l’abbandono della tana, ma anche quello dei neonati da parte della madre”. Peccato che sia solo della primavera scorsa l’autorizzazione ad una rumorosa gita del CAI con quasi 300 persone, in una zona prossima a tane di svernamento dell’orso in periodo primaverile di loro uscita dal letargo (si veda Wilderness/Documenti N. 2/2015). Che la mano destra non veda quello che fa la sinistra, ci viene da riflettere? Si conclude giustamente con un monito a se stessi: “Diverse attività umane entrano potenzialmente in conflitto con le aree di alimentazione autunnale e quelle di svernamento – es. caccia, addestramento cani, tagli forestali, raccolta tartufi, escursionismo -, attività che dovrebbero essere regolamentate in forme e modalità compatibili con le zone ed i periodi di presenza dell’orso ma che attualmente lo sono solo in minima parte”. E di chi è la colpa se i provvedimenti sono stati presi solo “in minima parte”? E perché questo ritardo, visto che sono cinquant’anni che si parla di provvedimenti restrittivi per alcune forme di disturbo? E poi, perché la ricerca dei tartufi sarebbe un disturbo e non la raccolta dei funghi? Forse per la presenza dei cani – animali che spaventano meno gli orsi di quanto non faccia l’uomo, visto l’antico rapporto esistente tra i due –, o per non “toccare” troppo l’intoccabile turismo? Meglio prendersela con la caccia ed il taglio delle foreste; quando queste attività sono sempre state espletate nel Parco senza che mai avessero arrecato disturbo all’orso, segno che forse il disturbo VERO è un altro, ovvero quello mirato all’orso: e nessun boscaiolo o pastore o cacciatore si è mai interessato all’orso, mentre l’interesse esagerato e particolare esiste per gli escursionisti ed i fotografi naturalisti (addirittura incentivati dallo stesso Parco con manifestazioni ad hoc).

15 – Quale potrebbe essere la futura strategia per la conservazione dell’orso marsicano?

Belle idee propositive, ma che lo stesso Parco spesso per primo non ha mai attuato, nonostante decenni di studi e proposte da parte di vari esperti, ogni volta sempre rimandando ad altri le competenze: “Dato lo stato critico in cui si trova la popolazione, la sua conservazione deve passare attraverso l’individuazione di soluzioni politiche, creative, coraggiose e tempestive, praticabili solo in presenza di un efficace coordinamento territoriale e politico. Tutto ciò dovrebbe essere mirato a: ridurre le attuali cause di mortalità di origine antropica; ridurre e/o controllare i fattori di disturbo su questa popolazione; ridurre i livelli di conflitto con l’uomo e le sue attività”. Ma anche grandi ovvietà: “Affinché una popolazione possa mantenersi stabile o accrescersi ed espandersi, è necessario che il numero dio individui che vengono reclutati nella popolazione compensi o sia superiore al numero di individui che muoiono”.!!! Si batte il tasto dell’importanza di ridurre la mortalità, ma neanche una parola sul cosa fare, e la prima e più importante è quella di NON far uscire dal Parco gli orsi, cosa che si può fare SOLAMENTE aumentato la loro sicurezza di quiete e la certezza di reperire facilmente quelle risorse alimentari di origine antropica che oggi è costretto a cercare altrove, esponendosi a: morire attraversando strade; essere ucciso da bracconieri o incauti cacciatori; avvelenati o sparati da chi è stanco si subire danni. Così come si insiste su problema sanitario, che a parte le dichiarazioni ufficiali, mai è stato INCONFUTABILMENTE dimostrato (tanto che in alcuni casi il supposto rischio sarebbe stato smentito dalle stesse autorità sanitarie competenti). Ovvero, si cerca di scaricare su altri responsabilità che forse andrebbero ricercate negli anni di gestione sbagliata dell’Ente Parco. Perché “incrementare il livello di sensibilizzare e tolleranza per questa specie (…) una cultura locale dell’orso attraverso la partecipazione attiva delle comunità locali nella soluzione dei conflitti”, serve a nulla, visto che sia la collettività nazionale sia quella locale E’ DA ANNI COLLABORATIVA E TOLLERANTE. Non è questo il problema! Il problema è capire perché nonostante questa collaborazione e tolleranza, la rabbia contro le autorità del Parco continui a persistere! Forse qualcuno non la racconta tutta giusta.

16 – Perché il futuro dell’orso è una partita che si gioca fuori dai confini del Parco?

ECCO, QUESTA DOMANDA È LA MIGLIORE RISPOSTA A QUANTO SOPRA! Le mire verso un maggiore potere da estendere su territori sempre maggiori, come se con ciò i problemi che già affliggono l’attuale Parco potessero essere risolti! Scrivono che “L’orso è una specie che per la sua sopravvivenza ha bisogno di territori molto ampi”. Ma come mai di quest’ampiezza richiesta oggi, non ce stato bisogno fino agli anni ’70 del secolo scorso quando di orsi ce ne era il doppio di oggi? In pratica, si vuole utilizzare la presenza dell’orso per estendere sempre più il Parco e per farne istituire altri! Come se fosse la sigla “Parco” a salvare l’orso, mentre altre sono le problematiche, che si dovrebbero e potrebbero risolvere anche senza ampliare il Parco, perché gli orsi non si possono inseguire a colpi di decreti vincolistici per ogni loro spostamento, ma cercando di capire perché si spostano, e risolvere il loro problema alla fonte del problema: fonte che è ubicata NEL Parco Nazionale d’Abruzzo! Addirittura si parla di “favorire la sua espansione e il conseguente insediamento stabile al di fuori del Parco”. Un assurdità, visto che gli orsi già sono favoriti mediante tutte le carenze di cui si è detto e che lo costringono ad allontanarsi sempre più dal Parco. Caso mai bisognerebbe, non “favorire la sua espansione e il conseguente insediamento stabile al di fuori del Parco”, ma fare di tutto per farlo rientrare nel Parco e, ultima ratio, ASSICURARE la sua presenza dove si è spostato, sperando che si possano almeno creare nuovi nuclei; presenza che si può tutelare collaborando con tutte le componenti sociali locali e con vincoli di natura diversa da quella di un Parco, che per salvare l’orso rischia solo di penalizzare le popolazioni locali degli abitanti. Quello che sì, andrebbe “FAVORITO”, è il suo rientro nel territorio del Parco!!!

17 – Come posso informarmi sull’orso?

Si veda quanto commentato in merito alla dichiarazione iniziale del Presidente del Parco.

Per concludere, informazione o disinformazione?

Murialdo, 29 Agosto 2015

Franco Zunino

SEGRETARIO GENERALE DELL’AIW

scarica l’opuscolo:

Opuscolo-Orso-Marsicano

Tags: orsoorso marsicanoparco nazionale abruzzoWilderness
Pulsar Telos XL50 LRF – Visore Termico Professionale con Telemetro Integrato 50Hz
Pulsar Telos XL50 LRF – Visore Termico Professionale con Telemetro Integrato 50Hz

4.280,00 €

Pulsar Telos XG50 LRF – Visore Termico con Telemetro Integrato
Pulsar Telos XG50 LRF – Visore Termico con Telemetro Integrato

2.869,00 € Il prezzo originale era: 2.869,00 €.2.759,00 €Il prezzo attuale è: 2.759,00 €.

Pulsar Telos XQ35 LRF – Visore Termico con Telemetro Integrato
Pulsar Telos XQ35 LRF – Visore Termico con Telemetro Integrato

2.290,00 € Il prezzo originale era: 2.290,00 €.2.045,00 €Il prezzo attuale è: 2.045,00 €.

Pulsar Oryx XG35 LRF – Visore Termico con Telemetro Integrato
Pulsar Oryx XG35 LRF – Visore Termico con Telemetro Integrato

2.370,00 € Il prezzo originale era: 2.370,00 €.2.249,00 €Il prezzo attuale è: 2.249,00 €.

Torcia Nitecore MT2C Pro EDC31 – 3500 lumen, 380 metri, ricaricabile USB
Torcia Nitecore MT2C Pro EDC31 – 3500 lumen, 380 metri, ricaricabile USB

74,50 €

Gilet di galleggiamento per cani Neopro V2 – Sicurezza e comfort in acqua
Gilet di galleggiamento per cani Neopro V2 – Sicurezza e comfort in acqua

74,90 €

Scopri tutti i nostri prodotti
Articolo precedente

Libera Caccia: Molise, “La Regione adotti un piano venatorio valido”

Prossimo Articolo

Caccia e Fauna: Emilia Romagna, Foti, “Troppi cinghiali, la Regione dorme”

Federico Cusimano

Federico Cusimano

Giornalista a Caccia Passione, la Testata Giornalistica specializzata su Caccia, Cinofilia, Armi e Outdoor.

Caccia: Potrebbe interessare..

I cacciatori di Civitanova Marche paladini del territorio: raccolti pneumatici, rottami d’auto e materassi

di Simone Ricci
16 Giugno 2025
0
I cacciatori di Civitanova Marche paladini del territorio: raccolti pneumatici, rottami d’auto e materassi

Aperta campagna Raccolta dei rifiuti abbandonati da parte dei cacciatori locali di Federcaccia Civitanova Marche in collaborazione con Fondazione Una. Domenica 15 Giugno la Federcaccia della sezione di Civitanova Marche (Macerata) ha organizzato con la “Fondazione Una” la terza edizione...

Vedi altroDetails

Europei di Elica: 3 ori, 2 argenti e un bronzo per l’Italia

di Simone Ricci
16 Giugno 2025
0
Europei di Elica: 3 ori, 2 argenti e un bronzo per l’Italia

Kermesse internazionale È tre volte d’oro, due d’argento ed una di bronzo l’Italia dell’Elica, di ritorno in patria a seguito della rassegna che si è svolta in Francia e che ha assegnato i Titoli continentali 2025 della specialità amatoriale. Gli...

Vedi altroDetails

Nella Bassa Emiliana le nutrie hanno preso di mira meloni e angurie: perdite incalcolabili

di Simone Ricci
16 Giugno 2025
0
Nella Bassa Emiliana le nutrie hanno preso di mira meloni e angurie: perdite incalcolabili

Un 2025 complicato Sono tra i principali frutti dell'estate, una presenza ormai immancabile che rende le nostre tavole più gustose e colorate. I meloni e le angurie sono tra le prelibatezze da gustare nella bella stagione, ma il 2025 non...

Vedi altroDetails

Incendi boschivi: nel 2024 l’Italia ha bruciato meno rispetto ai 5 anni precedenti

di Simone Ricci
16 Giugno 2025
0
Dl incendi boschivi: bocciato emendamento in Commissione Ambiente al Senato

Latifoglie sempreverdi Durante il 2024 l’Italia è stata colpita da incendi boschivi per una superficie complessiva di 514 km2 (quasi la metà della superficie del comune di Roma Capitale). Di questi, il 20% (circa 103 km2 – una superficie quasi...

Vedi altroDetails

Caccia in deroga a storni e fringuelli: tutte le quote, regione per regione

di Simone Ricci
16 Giugno 2025
0
Puglia

Piccole quantità L'ultima Conferenza Stato-Regioni è stata fondamentale per definire nel dettaglio le quote - appunto per ogni singola regione richiedente - relative alle piccole quantità di fringuelli e storni. In pratica, si tratta degli esemplari che potranno essere prelevati...

Vedi altroDetails

Federcaccia Lombardia: “Dopo la posizione del Consiglio di Stato, sui valichi tocca al Governo”

di Simone Ricci
16 Giugno 2025
0
Lombardia

Un segnale non incoraggiante Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva sulla delibera relativa ai valichi montani in Lombardia, presentata dalla Regione e da alcune associazioni venatorie. La situazione per i cacciatori rimane quindi invariata, con i...

Vedi altroDetails

Lupo, Coldiretti Alessandria: “Subito indennizzi a imprese, a rischio biodiversità e allevamenti”

di Simone Ricci
15 Giugno 2025
0
Lupi

Predazioni diffuse La popolazione del lupo è in rapida espansione al punto da mettere a rischio il motivo stesso per cui la sua presenza è importante: mantenere la biodiversità. Con questi numeri, che provocano una situazione davvero difficile, si mette,...

Vedi altroDetails

Operazione Paladini del Territorio 2025. L’iniziativa di FONDAZIONE UNA ha coinvolto già 1000 persone in tutta Italia

di Caccia Passione
14 Giugno 2025
0
fondazione UNA

Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente – comunica i risultati finora raggiunti dall’Operazione Paladini del Territorio, il suo progetto più rappresentativo, giunto nel 2025 alla sua quarta edizione, e conferma il riscontro sempre ottimo in termini di partecipazione. Sono infatti...

Vedi altroDetails

ANLC: “Il tempo è galantuomo e l’ideologia anticaccia dimostrerà la sua pericolosità”

di Simone Ricci
14 Giugno 2025
0
Elba

Condanna preventiva La difesa, il beneficio del dubbio e la presunzione di innocenza fino all’ultimo grado di giudizio sono diritti civili che non si negano a nessuno. Nemmeno a un galantuomo come il signor Giovanni Brusca che con la modica...

Vedi altroDetails

Divieto di caccia nei valichi, bocciata istanza Lombardia. Assessore Beduschi: “Ignorata emergenza sanitaria”

di Simone Ricci
13 Giugno 2025
0
Lombardia, mozione della Lega per impugnare la sentenza sui valichi

Una responsabilità non solo giuridica Il Consiglio di Stato, con un’ordinanza, ha respinto l’istanza cautelare di Regione Lombardia in merito al divieto di caccia su 475 valichi montani regionali, rimandando il tema alla decisione di merito del 9 ottobre. “In...

Vedi altroDetails
Carica altro
Prossimo Articolo
Caccia e Fauna: Cinghiali in aumento in tutta Europa, la caccia non basta

Caccia e Fauna: Emilia Romagna, Foti, “Troppi cinghiali, la Regione dorme”

Cacciatori di Sardegna avvia la campagna controllo cornacchie e volpi

Cacciatori di Sardegna avvia la campagna controllo cornacchie e volpi

CACCIA: Prima giornata delle attività venatorie a Castiglion della Pescaia

Caccia: Prato, il Calendario Venatorio provinciale 2015-16, preapertura e caccia in deroga allo storno.

caccia & cacciatori

Caccia 'anticipata' nel Lazio, insorgono gli animalisti: "Zingaretti dimentica gli impegni"

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LE NOSTRE PROVE

Speciale semiautomatici calibro 12 – puntata 1

Speciale semiautomatici calibro 12  – puntata 1

L'impiego del fucile semiautomatico in ambito venatorio offre una serie di vantaggi tecnici significativi rispetto ad altre tipologie di armi.

di Massimo Vallini
14 Giugno 2025
0
CondividiTweetInvia

Beretta A400L: la nuova eleganza del tiro a volo

Beretta A400L: la nuova eleganza del tiro a volo

In mezzo ai piattelli e con gli accessori ufficiali, l’A400L conferma la sua vocazione sportiva. Il sistema B-Link assicura velocità di ciclo e prestazioni costanti anche nelle sessioni più intense.

di Pierfilippo Meloni
27 Maggio 2025
0
CondividiTweetInvia

La nuova ICU CLOM Cam6: fototrappola 4G LTE per veri appassionati di caccia e natura

La nuova ICU CLOM Cam6: fototrappola 4G LTE per veri appassionati di caccia e natura
di Caccia Passione
14 Maggio 2025
0
CondividiTweetInvia

CACCIA & CACCIATORI

Franchi “La caccia moderna: dalla natura alla tavola”

Franchi “La caccia moderna: dalla natura alla tavola”
di Caccia Passione
12 Maggio 2025
0
CondividiTweetInvia

Caccia Shopping: il nuovo ecommerce per caccia, outdoor e cinofilia

Caccia Shopping: il nuovo ecommerce per caccia, outdoor e cinofilia
di Caccia Passione
23 Febbraio 2025
0
CondividiTweetInvia

RICETTE

Lepre in salmì alla toscana

Lepre in salmì alla toscana
di Caccia Passione
20 Dicembre 2024
0
CondividiTweetInvia

Spezzatino di cervo con salsa ai frutti di bosco e polenta grigliata

Spezzatino di cervo con salsa ai frutti di bosco e polenta grigliata
di Caccia Passione
19 Dicembre 2024
0
CondividiTweetInvia

RACCONTI CACCIA

La mia prima avventura di caccia: un ritorno alle radici

La mia prima avventura di caccia: un ritorno alle radici
di Caccia Passione
4 Giugno 2025
0
CondividiTweetInvia

NOTIZIE CACCIA

I cacciatori di Civitanova Marche paladini del territorio: raccolti pneumatici, rottami d’auto e materassi

I cacciatori di Civitanova Marche paladini del territorio: raccolti pneumatici, rottami d’auto e materassi

16 Giugno 2025
Europei di Elica: 3 ori, 2 argenti e un bronzo per l’Italia

Europei di Elica: 3 ori, 2 argenti e un bronzo per l’Italia

16 Giugno 2025
Nella Bassa Emiliana le nutrie hanno preso di mira meloni e angurie: perdite incalcolabili

Nella Bassa Emiliana le nutrie hanno preso di mira meloni e angurie: perdite incalcolabili

16 Giugno 2025
Dl incendi boschivi: bocciato emendamento in Commissione Ambiente al Senato

Incendi boschivi: nel 2024 l’Italia ha bruciato meno rispetto ai 5 anni precedenti

16 Giugno 2025
Puglia

Caccia in deroga a storni e fringuelli: tutte le quote, regione per regione

16 Giugno 2025
Lombardia

Federcaccia Lombardia: “Dopo la posizione del Consiglio di Stato, sui valichi tocca al Governo”

16 Giugno 2025

VIDEO CACCIA

Born in the USA: la forza impressionante del Chesapeake Bay Retriever

Born in the USA: la forza impressionante del Chesapeake Bay Retriever

11 Marzo 2024
Sauer&Sohn, Minox e Liemke a caccia di daini

Sauer&Sohn, Minox e Liemke a caccia di daini

9 Marzo 2024
Stoeger AIRGUNS Shooting Games 2023.. Ancora una volta un successo!!

Stoeger AIRGUNS Shooting Game 2023

15 Novembre 2023
Benelli Lupo HPR Day: Un’esperienza unica nel cuore del Piemonte!

Benelli Lupo HPR Day: Un’esperienza unica nel cuore del Piemonte!

6 Ottobre 2023
Leica in Portugal: 50 years of history, passion and excellence

Leica in Portugal: 50 years of history, passion and excellence

6 Ottobre 2023
Caccia agli ungulati in Toscana: scopri l’offerta dell’AAV “Campo alla Pigna”

A Guadalajara con BERGARA: caccia ai caprioli e cinghiali in Spagna!

18 Agosto 2023

Tag Cloud

agricoltura animalisti arci caccia associazione atc BATTUTA beccaccia bracconaggio caccia caccia al cinghiale. cacciatori calendario calendario venatorio cane cani cani da caccia carabina cinghiale cinghiali coldiretti emergenza fauna fauna selvatica federcaccia ferma fidc fucile lepre. lombardia migratoria news notizie peste suina provincia Regione sardegna stagione tar toscana Toscana ungulati venatoria venatorio veneto video

Caccia Passione S.r.l.
via Camillo Golgi nr.1, cap 20090 Opera (MI) ITALY
C.F. e P.Iva 08016350962
Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano nr.17 del 20.01.2012 - Iscrizione ROC nr.22180
Capitale Sociale 10000 euro interamente versato
Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni

Contattaci: [email protected]

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Shopping
  • Notizie caccia
    • Ultime
    • Associazioni Venatorie
    • Sportive
  • Video caccia
  • Prove Venatorie
    • Fucili da Caccia
    • Canna rigata
    • Canna liscia
    • Munizioni e Polveri Caccia
    • Ottiche e Accessori Caccia
  • Cani da Caccia
    • Cani e Cacciatori
    • Addestramento Cani
    • Alimentazione Cane
    • Veterinaria
    • Le razze
      • Cani da ferma – razze continentali
      • Cani da ferma – razze inglesi
      • Cani da Cerca
      • Cani da Seguita
      • Cani da Tana
      • Cani da Riporto
      • Cani da Traccia
  • Viaggi
    • Viaggi – Caccia in Italia
    • Viaggi – Estero
    • Aziende Agrituristiche Venatorie
  • Norme
    • Calendari Venatori
    • Licenza di Caccia
    • Leggi Venatorie Regionali
    • Leggi Venatorie Italiane
    • Leggi Venatorie Comunitarie
  • Ricette
  • Rubriche
    • Rivista
    • Caccia e Cacciatori
    • Tecniche di Caccia
    • Fucili e Munizioni Caccia
    • Racconti di Caccia
    • Digiscoping
    • Vini
      • Vini Rossi
      • Vini Bianchi
      • Distillati
      • Spumanti
      • Wine Style
    • Armi da Caccia
      • Balistica Venatoria
      • Cartucce da Caccia
      • Fucili da Caccia
    • Fauna
      • Fauna Cacciabile
      • Fauna Protetta
      • Fauna Protetta Particolarmente
    • Giochi di Caccia
    • Concorso
    • Concorso letterario
      • Opere Letterarie
      • Opere Video
    • Pubblicità
    • Contattaci
    • Accedi
      • Registrati
  • it
    • en
    • fr
    • de
    • it
    • ro
    • ru
    • es

Caccia Passione S.r.l.
via Camillo Golgi nr.1, cap 20090 Opera (MI) ITALY
C.F. e P.Iva 08016350962
Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano nr.17 del 20.01.2012 - Iscrizione ROC nr.22180
Capitale Sociale 10000 euro interamente versato
Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni

Contattaci: [email protected]

Sei sicuro di voler sbloccare questo post?
Sblocca a sinistra : 0
Sei sicuro di voler annullare l'abbonamento?
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.AccettaPrivacy policy