Le aree di intervento
Sono cominciati ufficialmente nella parte trentina del Parco dello Stelvio gli abbattimenti dei cervi. L’obiettivo è ridurre la popolazione degli ungulati presenti, anche perché dal 2023 è entrato in vigore il piano di conservazione della specie. Nel distretto della Val di Sole erano stati conteggiati quasi 3mila esemplari, con i cacciatori entrati in azione in due aree: Val di Peio e Val di Rabbi.
Le motivazioni dei prelievi
Gli abbattimenti dovevano essere inizialmente 400, poi si è scesi a quota 237, su specifica richiesta dei cacciatori stessi. La decisione è stata adottata per contrastare i danni causati dai cervi, visto che influiscono sulla sopravvivenza di camosci e caprioli, senza dimenticare la flora presente nel territorio. Non ultimi sono i cali del fieno, quasi un terzo in meno nei mesi primaverili.
Il personale che interviene
Nell’esecuzione pratica dei prelievi di cui al piano di monitoraggio l’amministrazione del Parco Nazionale si serve del personale forestale di sorveglianza e coinvolge i cacciatori residenti all’uopo appositamente formati. La legge quadro statale prevede questa possibilità a condizione che il personale coinvolto sia in possesso del porto d’armi e venga abilitato in corsi di formazione con l’illustrazione degli obiettivi del piano di monitoraggio.



































