Presenze di rilievo
A un mese dall’incontro promosso lo scorso 16 settembre a Massa dalla Federazione Italiana della Caccia Nazionale insieme alle Federazioni Regionali di Toscana, Liguria ed Emilia-Romagna, arrivano i primi risultati concreti che testimoniano la bontà del dialogo e della collaborazione avviati con il Commissario Straordinario alla PSA, dott. Giovanni Filippini. Quell’appuntamento, svoltosi nella Sala della Resistenza del Palazzo della Provincia di Massa, aveva riunito una platea ampia e qualificata composta da dirigenti dell’Associazione, rappresentanti degli Ambiti Territoriali di Caccia, responsabili e rappresentanti delle squadre di caccia al cinghiale, in un confronto aperto con il Governo e le Istituzioni. Presenti, oltre al Commissario Filippini, il Sottosegretario al MASAF Sen. Patrizio Giacomo La Pietra, il Presidente Nazionale Massimo Buconi e i regionali Marco Salvadori (Toscana), Stefano Merighi (Emilia-Romagna) e Andrea Campanile (Liguria), nonché diversi rappresentanti degli Istituti operanti sul territorio delle tre regioni, come Emiliano Centofanti, Tiziano Pizzasegola e Luigi Tiscornia.
L’impegno dei cacciatori
In quella sede, Federcaccia aveva ribadito la sua piena disponibilità a collaborare alla strategia nazionale di contrasto alla Peste Suina Africana, ma anche la necessità di rendere più funzionali e coerenti alcune misure, affinché l’impegno di cacciatori e volontari non venisse vanificato da limitazioni operative difficilmente comprensibili. A distanza di poche settimane, la nuova Ordinanza n. 5/2025 del Commissario Straordinario, firmata il 13 ottobre e riferita alla Regione Toscana, recepisce concretamente alcune di quelle proposte. In particolare, nelle aree soggette a restrizioni, il numero massimo di partecipanti alle girate per il contenimento del cinghiale è stato portato da quindici a venti persone: un passo significativo che consente di rendere più efficaci e sicure le operazioni di controllo, migliorando la capacità d’intervento delle squadre e il coordinamento con gli ATC.
Le precedenti penalizzazioni
La stessa Ordinanza ha inoltre superato con decisione alcune limitazioni precedenti che penalizzavano i cacciatori impegnati nelle zone di restrizione, restituendo loro la possibilità di operare o partecipare ad attività anche al di fuori di tali aree. Un ulteriore elemento di rilievo è rappresentato dalla previsione che consente di attuare le misure di controllo e contenimento del cinghiale su tutto il territorio regionale, comprese le aree protette, che saranno chiamate a rendicontare periodicamente le azioni svolte. In caso di inadempienza, l’ordinanza prevede la possibilità per il Commissario Straordinario di intervenire in via sostitutiva, fino al commissariamento delle strutture inadempienti, garantendo così l’effettiva attuazione delle misure di prevenzione e contrasto alla PSA. Correzioni queste che riportano coerenza e continuità all’azione venatoria e di sorveglianza, riconoscendo il valore dell’impegno volontario profuso da tutto il mondo venatorio.
Un segnale positivo
“Abbiamo sempre detto e dimostrato con i fatti che Federcaccia non si limita a criticare, ma propone e collabora – ha dichiarato il Presidente Nazionale Massimo Buconi commentando l’atto commissariale – L’Ordinanza del Commissario Filippini recepisce richieste ragionevoli e fondate, dimostrando che il dialogo tra le Istituzioni e il mondo venatorio può portare a soluzioni concrete e utili non solo ai cacciatori, ma, in questo caso, all’intera strategia di contrasto alla PSA. È la strada giusta, e continueremo su questa linea di confronto costruttivo”. Questi risultati rappresentano un segnale positivo per tutti coloro che, a partire dalle strutture regionali, gli ATC e le squadre di caccia, stanno lavorando quotidianamente sul campo con spirito di servizio e dedizione per contenere la diffusione del virus e superare lo stato di emergenza. Federcaccia conferma così il proprio impegno nel mantenere vivo il dialogo con le Istituzioni, offrendo competenza, collaborazione e una rete di volontariato specializzato che, ancora una volta, dimostra di essere una risorsa indispensabile per la collettività (fonte: Federcaccia Toscana-UCT).