I destinatari della missiva
L’ANUUMigratoristi, ArciCaccia, Enalcaccia, Ente Produttori Selvaggina, Italcaccia e Libera Caccia hanno inviato una lettera al Ministero dell’Interno e al questore e al prefetto di Reggio Calabria dopo le rapine a mano armata che hanno visto come vittime diversi cacciatori nel Reggino.
Tanta paura
Questo il testo: “Ci permettiamo di rivolgerci alle autorità nella qualità di rappresentanti della numerosa comunità dei cacciatori della provincia di Reggio Calabria, mossi dallo sconcerto e dalla paura che ha colto detta comunità alla luce dei recenti e reiterati fatti criminosi caratterizzati da veri e propri assalti armati a danno di cacciatori intentati a raggiungere le località ove cacciare nel territorio compreso tra le città di Bagnara Calabra e Rosarno, subendo in tali occasioni rapine dei fucili, effetti personali e anche con danno fisico per selvaggia aggressione. Fatti questi che hanno indotto molti addirittura a desistere dall’andare a caccia per paura della propria incolumità“.
Servono rassicurazioni
“Consapevoli delle difficoltà che la materia presenta già anni addietro affrontata e trattata con successo ma oggi purtroppo ripresentatasi, nel rinnovare la nostra piena fiducia nell’operato delle istituzioni e riconoscenti per l’incessante lavoro da esse svolto, auspichiamo che venga posta in essere ogni utile iniziativa volta a restituire la dovuta sicurezza e incolumità nell’esercizio dell’attività venatoria con ogni possibile cortese urgenza e prima che tali fatti criminosi possano degenerare in ulteriori peggiori conseguenze. Certi dell’attenzione al problema e disponibili per ogni possibile forma di collaborazione, restiamo in attesa di un cenno di assicurazione da estendere a tutti i cacciatori perché possano ritrovare fiducia nell’esercitare l’attività venatoria“.



































