Un punto focale
Finora abbiamo mantenuto la nostra Associazione fuori dalla bagarre che si è creata attorno alle varie bozze, ufficiali ed ufficiose, di riforma della 157/92. Abbiamo mantenuto una posizione improntata sulla serietà che ci ha sempre contraddistinto, tenendo ferma la barra su un punto focale: la difesa della caccia sociale, pubblica e sostenibile. Rifiutandoci di ascoltare gli opposti estremismi abbiamo atteso di leggere un testo ufficiale, senza pontificare su bozze uscite da qualche cassetto.
Le mani sugli ATC
Adesso, letto il testo depositato al Senato, non possiamo che rilevare una inaccettabile apertura alla privatizzazione della caccia e un tentativo da parte della politica di mettere, ancor più, le mani sugli ATC, magari cercando di avvantaggiare qualcuno in termini di rappresentanza. La 157/92 necessita di una revisione globale che la migliori e la adegui ai tempi, senza snaturarne i principi fondamentali. Per questo ci appelliamo alla politica tutta, perché cessino questi blitz, tesi a modificare commi in ordine sparso, spesso e volentieri con risultati tutt’altro che brillanti, e si proceda all’apertura di un confronto per una revisione seria ed organica di quella che continua ad essere un’ottima legge.
No a pregiudizi ideologici
Arci Caccia rimane disponibile ad ogni possibilità di confronto serio con tutte le forze politiche che vogliano lavorare senza pregiudizi ideologici, restiamo in attesa di una chiamata, ricordando ricordando che l’Associazione è rappresentata attraverso le posizioni assunte dai gruppi dirigenti e non certo da voci isolate alla ricerca di protagonismo.