Affaticamento sospetto
Nacqui all’affanno: così canta la Cenerentola protagonista dell’omonima opera lirica di Gioachino Rossini. Un’affermazione del genere, al giorno d’oggi, potrebbe invece costare il rinnovo della licenza di caccia. Non è uno scherzo, ma quanto deciso dal Consiglio di Stato che ha confermato una sentenza del TAR sul diniego del porto d’armi. In poche parole, il no è stato pronunciato nel caso di un cacciatore risultato troppo affaticato dopo aver raggiunto la Questura.
Stato d’ansia
La vicenda è ormai lontana nel tempo, almeno 8 anni, ma i dettagli sono presto detti. L’uomo doveva ritirare appunto la licenza, ma gli era stato negato perché secondo gli agenti era in un forte stato d’ansia e non era riuscito a firmare se non dopo mezz’ora. Il protagonista della storia ha però sottolineato come la sua condizione sia stata equivocata, visto che sarebbe salito sulle scale troppo in fretta, risultando quindi affaticato.
Tremore delle mani
Tra le altre testimonianze della Questura c’è stato il tremore delle mani dell’uomo, definito “evidente”. La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale è stata ora confermata anche dal Consiglio di Stato.